
Storia del pensiero musicale | materiali
Anno accademico 2025-2026
1. Introduzione | 2. Villa Diodati | 3. Manfred | 4. Lévi-Strauss | 5. Prometeo | 6. Seminario
La musica propone significati diretti (acustici) e mediati (appresi).
Non sempre sappiamo distinguere i diretti dai mediati (natura/cultura) e questi ultimi appartengono a una competenza che possiamo ignorare o aver dimenticato (acquisita inconsapevoltmente)
Esempio 1:
So distinguere le componenti acustiche da quelle apprese? Quali competenze ho bisogno per elaborare gli aspetti culturali? |
(Taviani, Notte di San Lorenzo, 1982)
Esempio 2:
Perché il Dr. Phibes suona l'organo?
Perché il Dr. Phibes suona l'organo? Quale aspetto della sua personalità mette in luce?
Intelligenza artificiale: Pur utilizzando molte più informazioni di quanto può fare un essere umano: a) le rielabora secondo metodologie programmate [*], b) non attraverso un'esperienza diversa per ogni essere umano (ma unitaria e modellata sulla rete)
mito = Un racconto che si ripropone nel tempo con significati interpretabili
musica = Uno spazio temporale sonoro (irripetibile) che, se si conserva/ricrea, puà replicare una reazione emotiva
| Un racconto Uno spazio temporale |
che si ripropone nel tempo (irripetibile) che, se si conserva/ricrea, |
con significati può replicare |
interpretabili una reazione emotiva |
Musica e mito rispondono a ragioni universali ricorrenti nella storia (cioè una struttura in consapevole) che appartengono a tutte le culture = Strutturalismo (Lévi-Strauss)
Orfeo = mito musicale (davvero?)
meme = Richard Dawkins, Il gene egoista (1976) [coivolto dai Nightwish nel 2015], fa un parallelo con la trasmissione culturale e chiama meme l'imitazione non di concetti complessi ma di singole parti (melodie, mode, idee, slogan, tecniche artigianali, credenze religiose) – la teoria genetica di Dawkins (determinismo biologico) è oggi contestata.
Ragionare per memi non ci fa capire realmente le cose, perché ogni elemento interagisce con il contesto (teoria della Gestalt) in termini strutturali, sia dello spazi, sia del tempo (limite della teoria di Saussure)
Tempo = È insieme il problema e lo spazio per la complessità | Contrappone mito/musica (nel tempo, articolato) al meme (istantaneo, puntuale) — Musica = pur nel tempo non è sempre narrazione [Beethoven:
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Da: Meyers's Universum, oder..., vol. 2 (1835) [Illustrazione e descrizione delle cose più interessanti e notevoli della natura e dell'arte su tutta la Terra], 21 volumi, 1833-1860 [scansione 88] —
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oggi —
stampa riflessa
Lord (George) Byron (28), Manfred
Claire Clarmont (18) | Mary Shelley (19), Frankenstein, moderno Prometeo | Percy Shelley (24) | John Polidori (21), Il vampiro
Neogotico e sublime (da Daolmi, Trovatore amante spia, 2015) |
Il suono della paura
L'anno senza estate |
Clubbe, The Tempest-toss'd Summer of 1816 |
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| Furono realizzati due film, Gothic (1986) di Ken Russel e Estate stregata (1988) di Ivan Passer |
Draisina
| Darkness (Byron) | Tenebre (trad. Buffoni) |
I had a dream, which was not all a dream. The bright sun was estinguished, and the stars Morn came and went—and came, and brought no day, And they did live by watchfires—and the thrones, And men were gathered round their blazing homes A fearful hope was all the world contained; |
Ho fatto un sogno che non era proprio un sogno Il sole splendente era ormai spento e le stelle Il mattino veniva e se ne andava senza portarsi il giorno Essi vivevano accanto a fuochi accesi: i troni, E gli uomini si raccoglievano attorno alle case in fiamme Un’orrenda speranza era tutto ciò che il mondo conteneva. |
The brows of men by the despairing light Their chins upon their clenched hands, and smiled; The pall of a past world; and then again And flap their useless wings; the wildest brutes |
Vicino alla luce disperata i volti degli uomini il mento sulle mani intrecciate sogghignando, drappo funebre di un mondo passato, e poi ancora e battendo le loro inutili ali, i più selvaggi bruti |
And War, which for a moment was no more, All earth was but one thought—and that was death The meagre by the meagre were devoured, Till hunger clung them, or the dropping dead |
La guerra, che per un po’ si era arrestata La terra era un solo pensiero: di morte Esseri scarni erano divorati da altri uguali: Finché, vinti dalla fame questi, cadevano morti |
The crowd was famished by degrees; but two Where had been heaped a mass of holy things Blew for a little life, and made a flame Even of their mutual hideousness they died, Seasonless, herbless, treeless, manless, lifeless, Ships sailorless lay rotting on the sea, The moon, their mistress, had expired before; |
La folla moriva di fame poco a poco: solo due uomini dove erano ammucchiate molte cose sacre e debolmente soffiando; una fievole fiamma per la ripugnanza che si fecero senza stagioni, erbe, alberi, uomini, e senza vita, Le navi senza marinai marcivano sul mare La luna, loro padrona, si era spenta presto |
Robert Schumann (1810-1856) scrisse la musica di scena per Manfred a 38 anni (1848) | È uno sperimentare nelle forme dell'opera (è di quell'anno Genoveva) | Cominciano i primi segni di follia | La tensione della scrittura sembra indifferente alle ragioni formali | L'impeto della scrittura si spegne nel corso del dramma, forse per lasciare spazio alla parole, forse per riconoscere il fallimento.
La versione di Carmelo Bene (1937-2002) segnò, oltre che l'apice della sua carriera (1979). In un'Italia dove la cultura era appannaggio della sinistra (è la sua voce che celebra nel 1981 la strage di Bologna), in realtà non si schiera e il suo snobismo è odiato e amato da entrambi, perché considerato sofisticato da sinistra e tradizionale da destra.
| Bene | Schumann | |
| — ATTO I | ||
| 1. Manfredi da solo. Scena, una galleria gotica. Tempo, Mezzanotte Manfred, solo, cerca l’oblio e liberarsi dal tormento interiore. |
1'00" | |
| 3'22" [sinf.] | ||
| Invoca gli spiriti della Natura: aria (1), monti (2), oceano (3), terra (4), venti (5), notte (6), stelle (7), che non possono soddisfarlo | 14'58 17'06" 20'00" |
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| Il settimo spirito fa apparire una donna e Manfred confessa di essere perseguitato da un ricordo inestinguibile | 22'28" 23'35" |
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| 2. La montagna della Jungfrau. Tempo, Mattina. Manfredi solo sulle scogliere Manfred tenta il suicidio ma è salvato da un cacciatore delle montagne, che lo riporta indietro |
27'49" 29'03" |
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| — ATTO II | — | |
| 1. Una casetta tra le Alpi Bernesi. Manfredi e il cacciatore di camosci Manfred ringrazia il cacciatore ma è tormentato e non può condividere la semplicità del caccaitore |
30'34" | |
| 2. Una valle inferiore nelle Alpi. Una cascata Manfred invoca la Strega dell’Alpi, le confessa il suo dramma e le chiede aiuto ma lei lo vuole suo servo |
33'23" | |
| 3. La cima della Jungfrau Le Parche e Nemesi si preparano per celebrare Arimante nel sabba |
40'44" | |
| 4. La sala di Arimane: Arimane sul suo trono, un globo di fuoco, circondato dagli spiriti Celebrazione di Arimane |
41'28" 44'17" 44'28" |
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| Manfred chiede ad Arimante di evocare Astarte che compare, ma non parla Manfred la convince a rispondergli: lei gli preannuncia la fine imminente del suo dolore |
45'08" 48'18" |
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| — ATTO III | 53'15" [n. 5] | |
| 1. Una sala nel castello di Manfredi Il servo Herman annuncia il tramonto e Manfred si prepara a morire In attesa della morte l’Abate di San Maurizio cerca di convincerlo a pentirsi e affidarsi alla Chiesa |
— 55'41" |
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| 2. Un'altra camera. Manfred e Herman Manfred elogia il sole |
59'44" — |
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| 3. Le montagne: Il castello di Manfredi a una certa distanza. Una terrazza davanti a una torre. Tempo: crepuscolo I servi parlano di Manfred, torna l'abate per redimerlo e i servi lo sconsigliano |
— | |
| 4. Interno della Torre Manfred ricorda una notte romana |
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| Giunge l'abate e un demone ('genio') e
Manfred li rifiuta entrambi e muore |
1h 01'09" 1h 05'29" |
Friedrich Nietzsche (1844-1900) compose Manfred-Meditation per pianoforte a 4 mani all'età di 28 anni, quell'anno pubblicò La nascita della tragedia dallo spirito della musica, testo profondamente influenzato dal Mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer
Pf: Dietrich Fischer-Dieskau, Elmar Budde |
Note di Maurizio Capuano
La nascita della tragedia
| Esposizione asistematica | percorso parallelo tra la storia della tragedia e quella della società greca | ascesa (tragedia attica, V sec. Eschilo, Sofocle) e decadenza (trag. ellenistica, IV-III sec.) | parallelo con la decadenza del moderno spirito europeo (1870: guerra franco-prussiana) | palingenesi da un rinato spirito dionisiaco della musica tedesca (Wagner) | tema: il pessimismo greco è "nobile" e non decadente | Apollo (sogno, calma, magnificenza, arti plastiche) e Dionisio (ebbrezza, frenesia, musica) | lo spirito dionisiaco si confronta con l'orrore dell'esistenza senza esserne piegato ma "dicendo sì alla vita" | decadenza: lo spirito socratico (razionale, Euripide) si sostituisce all'apollineo
Arthur Schopenhauer (1788-1860), Il mondo come volontà e rappresentazione (1819) sviluppa il pensiero di Kant ![]()
— Tristan Akkord
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| La storia ![]()
Cartesio, 1596-1650 (cogito ergo sum) apre alla dicotomia fra empiristi (i sensi) e razionalisti. Il dominio della l'idea sulla materia produce i due scenari dell'idealismo ottocentesco:Kant (1724-1804) [a] e Hegel (1770-1831) [b].
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Due scene da Matrix
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| Jean Boudrillard, Simulacres et Simulation [Simulacri e impostura] | Il pericolo della tecnica
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Pëtr Il'ič Čajkovskij (1840-1893) scrisse il Manfred (1885) fra la 4a e la 5a sinfonia, a 45 anni | wiki | programma |
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Nel 1868 Berlioz (1803-1869) diresse in Russia la sinfonia a programma Aroldo in Italia (1837, da Byron, Childe Harold's Pilgrimage, 1812-18). Un autore locale propose a Balkirev un proseguimento sviluppato dal Manfred (dove Manfred è un novello Orfeo). Questi preferì proporlo prima a Berlioz (in punto di morte) e anni dopo a Cajkovskij, che prima perplesso, riletto Byron, se ne entusiasmò. Programma proposto (C. invertirà i due tempi centrali):
| Quarto tempo | |||
| 38’53” 43’36” 46’28” 49’50” 53’28” 55’35” |
5’ 3’ 3½ 3½ 2’ 3’ |
Palazzo di Arimante (t/1a-b) Apparizione di Manfred (t/2) Fuga (t/1a-b) + Idée fixe (F) Tema di Astarte (t/3) Idée fixe / drammatica (F) Organo |
discesa fra i morti / danze infernali fatica del vivere / destino segnato (t/2) intellettualità / danze infernali e condanna nostalgia / il t/3 non decolla condanna / reazione e morte celebrazione |
Fuga: Beethoven (op. 106)
[1818] | Liszt, Sonata
[1852]
L’idée fixe, nelle versione drammatica, ripetuta nel I e IV tempo, viene utilizzata da Ken Russel (L'altra faccia dell'amore) nella scena in cui il compositore crede che una cantante nel suo bagno sia sua madre morta di colera.
Strutturalismo: all'esistenzialismo (scegliere, anni Venti) si contrappone lo strutturalismo (anni Sessanta). Sviluppa la teoria linguistica di Saussure (1857-1913) ripresa da Jakobson (1896-1982) e si lega sopratto a Lévi-Strauss (1908-2009)
, coinvolgendo la psicanalisi (Lacan), la storia sociale (Foucault), marxista (Althusser) e la critica letteraria (Barthes)
Beethoven, Sonata 21 [Waldstein/Aurora]
| Mozart, Dürnitz-Sonate, iii tempo
| Barform
Pagine da Il crudo e il cotto | L'uomo nudo
Il mito e la musica sono una sintesi fra materiale e spirituale (corpo e mente)
Mito: materia = i singoli episodi (a prescindere da lingua e dettaglia) | spirito = significato
Musica: materia = suoni armonia ritmo | spirito = emozione
Noi creiamo significati sulla base di relazioni (associazioni) che si sviluppano nel successione degli elementi tempo
Entrambi selezionano il materiale e lo dispongono secondo ragioni che sono antropologiche nel mito e fisiologiche nella musica (ritmo, barform)
Antropologia e fisiologia è garanzia di verità (coerenza con l'umanità) che esclude artifici delle forme d'avanguardia d'avanguardia (concreta, seriale, astratta)
Questa verità è un valore collettivo e condiviso che crea relazioni sociali
Il crudo e il cotto (da Mitologica, 1964-71)

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L'uomo nudo
Beethoven | Liszt | Scriabin | Orff | Nono | Folk metal
In Oppenheimer (Ch. Nolan, 2023) il protagonista è paragonato a Prometeo
, la biografia di Oppenheimer su cui si basa il film s'intitola American Prometheus (2005)
Creature di Prometeo
Tempesta n. 1 (Prometeo si accorge che le sue statue non hanno emozioni) |
Finale
Da Giovanni Biamonti, Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven (Torino 1968)
| Piano score ![]()
Il manoscritto originale è andato perduto ... balletto, che celebra le Belle Arti, in onore dell’imperatrice Maria Teresa, la seconda moglie dell’imperatore Francesco I d’Austria ...
Il «testo» coreografico non ci è noto; possiamo però cercare di ricostruirlo approssimativamente giovandoci delle notizie contenute nel manifesto della prima rappresentazione, di alcune indicazioni apposte agli abbozzi, riferiti saltuariamente dal Nottebohm ed integralmente dal Mikulicz; infine di una descrizione di Carlo Ritorni [Commentari, 1838] ...
La prima rappresentazione ... 26 marzo 1801 ...
[dal catalogo Thayer:] Prometeo Sig. Cesari | Creature Sig.na Casentini, Sig. Salvatore Viganò | Bacco Sig. Ferdinando Gioia | Pane Herr Aichinger | Tersicore Sig.ra Brandi | Talia Sig.ra Cesari | Melpomene Sig.ra Reuth | Apollo – Anfione – Arione – Orfeo ... trovati gli uomini del suo tempo in uno stato di ignoranza, li affinò nelle scienze e nelle arti e li ammaestrò nei costumi ... Prometeo le conduce al Parnaso per farle istruire da Apollo, dio delle belle arti – Apollo ordina ad Anfione, ad Ariane e ad Orfeo di ammaestrarle nella musica, a Melpomene e a Talia di farle consapevoli della tragedia e della commedia, a Tersicore e a Pan di insegnar loro la danza pastorale, di cui essi sono gli inventori, ed a Bacco di insegnar la danza eroica ...
Prometeo, dopo aver dato vita col fuoco a due statue di creta, scopre che esse mancano di ragione. Le conduce allora sul Parnaso, dove Apollo e le Muse donano loro intelligenza e sensibilità. I giovani, divenuti consapevoli, riconoscono il padre e aspirano alla gloria, ma Melpomene (musa della tragedia) ricorda loro la fragilità umana e uccide Prometeo. Infine Talia (musa della commedia) e Pan (fauno) riportano il Titano in vita, e la vicenda termina in festa e armonia.
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Ovidio, Metamorfosi, X | Rousseau, Pygmalion (1770) | Pigmalione, uno scultore, si innamora della statua perfetta che ha scolpito con le proprie mani. Desidera così intensamente che prenda vita, che il suo amore la anima davvero | L'ideale di Pigmalione passa attraverso una "edicazione naturale" che non corrompe | My Fair Lady (1964) | Educazione
Di Pygmalion esiste un acte de ballet di Rameau (1748). Rousseau scrisse invece il testo per un melologo (1770) musicato da Horace Coignet (non esiste un'esecuzione). Fu subito tradotto in italiano (1770 e 1777). La versione famosa è quella di Antoni Benda realizzata su una traduzione tedesca (1780) [alter ritradotto in francese | alter in spagnolo]. Fu messo in musica (ma come opera) anche da Giambattista Cimador (1790, traduzione Sografi), nonché da Bonifazio Asioli (1792), Cimarosa e Donizetti.
| Titan! to whose immortal eyes The sufferings of mortality, Seen in their sad reality, Were not as things that gods despise; What was thy pity's recompense? A silent suffering, and intense; The rock, the vulture, and the chain, All that the proud can feel of pain, The agony they do not show, The suffocating sense of woe, Which speaks but in its loneliness, And then is jealous lest the sky Should have a listener, nor will sigh Until its voice is echoless. |
Titano! tu con gli occhi immortali vedesti nella triste loro realtà gli affanni umani, come cose che si trascuravano dagli Dei; ma qual era il premio della tua pietà? Un soffrire tacito, intenso; la rupe, l’avvoltoio e la catena, tutto il dolore che possono sentire i superbi, tutta l’agonia che non rivelano mai, quel senso soffocato d’angoscia, che non parla fuorchè nella sua solitudine, e teme geloso che il cielo abbia orecchie per ascoltare, nè vuol sospirare finchè la sua voce non sia rimasta senz’eco. |
The Blue Hour Cafe |
| Titan! to thee the strife was given Between the suffering and the will, Which torture where they cannot kill; And the inexorable Heaven, And the deaf tyranny of Fate, The ruling principle of Hate, Which for its pleasure doth create The things it may annihilate, Refus'd thee even the boon to die: The wretched gift Eternity Was thine—and thou hast borne it well. All that the Thunderer wrung from thee Was but the menace which flung back On him the torments of thy rack; The fate thou didst so well foresee, But would not to appease him tell; And in thy Silence was his Sentence, And in his Soul a vain repentance, And evil dread so ill dissembled, That in his hand the lightnings trembled. |
Titano! a te fu data la lotta tra il soffrire e il volere, cose che tormentano in quella parte che non può morire. E il Cielo inesorabile, e la sorda tirannia del Fato, il principio dominatore dell’Odio, che per suo trastullo crea le cose che può annientare, ti rifiutarono la sorte del morire: un miserabile dono fu a te l’Eternità, e tu l’hai ben sopportato. Tutto ciò che il Tonante strappò da te, fu solo la minaccia che gli lanciasti contro negli spasimi della tortura. Ben tu leggesti nel Fato, ma per placarlo non volesti rispondere; e nel tuo silenzio fu la sua sentenza, e nella sua anima [di Giove] un inutile pentimento, e una paura così mal dissimulata, che i fulmini gli tremavano nella destra. |
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| Thy Godlike crime was to be kind, To render with thy precepts less The sum of human wretchedness, And strengthen Man with his own mind; But baffled as thou wert from high, Still in thy patient energy, In the endurance, and repulse Of thine impenetrable Spirit, Which Earth and Heaven could not convulse, A mighty lesson we inherit: Thou art a symbol and a sign To Mortals of their fate and force; Like thee, Man is in part divine, A troubled stream from a pure source; And Man in portions can foresee His own funereal destiny; His wretchedness, and his resistance, And his sad unallied existence: To which his Spirit may oppose Itself—and equal to all woes, And a firm will, and a deep sense, Which even in torture can descry Its own concenter'd recompense, Triumphant where it dares defy, And making Death a Victory. |
Il tuo celeste delitto fu essere gentile, e ridurre coi tuoi precetti la somma delle umane miserie, e afforzare l’uomo della sua propria mente; ma, seppur tradito come fosti dall’alto, pure dalla tua tranquilla energia, dalla tua pazienza e dalla resistenza del tuo spirito impenetrabile (che Cielo e Terra non poterono scuotere) ereditammo una potente lezione: Tu sei simbolo e segno al mortale del suo destino e della sua forza; l’uomo, come te, in parte è divino, torbido rivo d’una pura sorgente, e l’uomo in parte può prevedere il suo funesto destino, le sue sventure, la sua resistenza, e un’esistenza mesta, solitaria; al che il suo spirito può opporre sè stesso, scudo a tutti i mali, e un saldo volere, e un senso profondo, che valga a scoprire, concentrata anche nei tormenti, la sua ricompensa; che trionfi dovunque osa, ed aspira, e converta la morte in vittoria. |
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| [trad. Carlo Bini, 1838 (con correzioni)] |
In origine una cantata (1850) sul Prometeo liberato (1802) [a] testo teatrale di Herder (per clebrarne i cent'anni dalla nascita9) organizzata in Ouverture e 8 cori introdotti da un declamato. In seguito (1855) LIszt revisionò il lavoro separando l'ouverture e facendola diventare il poema sinfonico n. 5 | score | La versione originale è sul portale Naxos
Per la cultura Romantica Prometeo ha significati diversi:
a) Simbolo della ribellione titanica
b) Figura dell’artista e del genio creativo [Beethoven]
c) Eroe del progresso e della libertà
d) Simbolo della sofferenza necessaria [Liszt e Leopardi]
Prométhée. Le Poème du feu | partitura | finale | analisi | colori
Affascinato da Schopenhauer e Nietzsche | Mysterium | misticismo europeo |
(da Misteri del nazismo/2, Rai 2001)
Accordo mistico |
Jean-Féry Rebel, Le Cahos, da Les élémens (1737)
Scriabin non vide mai la versione a colori (forse influenzata dal virare la pellicola in b/n nel cinema), la prima è stata provata nel 1915, vi sono versioni recenti |
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Gabriel Fauré, nel suo Promethée – tratto da Eschilo – introduce l'episodio di Pandora
(il dono di Zeus all'umanità per punirli del fuoco di Prometeo), derivato da Esiodo, Le opere e i giorni.
Carl Orff, fedele a Eschilo, mette mano a Prometheus, come ultimo quadro della trilogia classica (con Antigonae e Aediypus) | ritmo, danza, strumenti esotici, teatro totale
| Prologo | [1] | La tragedia emerge musicalmente dal rumore diffuso. Un forte rullo di tamburo giapponese di origine cinese, chiamato o-daiko, apre la sequenza delle scene. Pesante batte sulla grancassa e le corde gravi dei pianoforti annunciano l'apparizione dei due scagnozzi di Zeus, Kratos (Coercizione) e Bia (Forza), che conducono Prometeo alla roccia in Scizia dove Efesto lo incatenerà. Prometeo, per amore dell'umanità, aveva rubato il fuoco. |
| Parodo | [2] | Dopo essere stato incatenato, Prometeo inizia un lamento ampio e imponente: |
| [3] | La terza scena simboleggia l'arrivo delle Oceanidi, che Eschilo immaginava come creature alate. Atterrano ai piedi di Prometeo, che aveva già sentito il loro avvicinarsi da lontano. Allora il capo del coro delle Oceanidi chiede a Prometeo di raccontare cosa ha fatto per essere punito così da Zeus. Prometeo ribatte. | |
| Ep. 1 | [4] | Oceano è pieno di compassione per il Titano e si mostra disposto a offrirgli consigli. Tuttavia, il Titano non crede affatto che una "parola gentile" sia il "medico giusto" per le "anime ferite", e allora scompare sul suo cavallo alato. |
| Sas. 1 | [5] | Il lamento di Prometeo raggiunge immediatamente il Coro compassionevole e comprensivo, che lo conforta dicendogli quanto profondamente l'intero paese, tutti coloro che abitano i "campi sacri" dell'Asia, persino lo "sciame scita che popola le estremità della terra", condividano la sua sofferenza. |
| Ep. 3 | [6] | Io, la donna desiderata da Zeus, fu trasformata in una vacca dalla moglie Era per gelosia, e nelle sue sembianze ora vaga per il mondo come una pazza in preda all'eccitazione. In Prometeo, crede di aver trovato il suo riflesso: |
| [7] | Si rivolge a Prometeo, colui che sa e prevede, cercando di comprendere la sua situazione, sperando in aiuto e salvezza. Prometeo, tuttavia, esita a rivelare la sua conoscenza a Io e invece le chiede prima di raccontare a lui e al Coro il suo destino divinamente decretato, cosa che lei fa, dopo aver evocato il passato a gesti. | |
| [8] | Ora Prometeo profetizza a Io il suo destino futuro e le dà consigli su come mitigare o superare i pericoli imminenti. | |
| Stas. 3 | [9] | Il coro si stacca dalla precedente simpatia, prende le distanze e riflette su ciò che ha visto: "Questa battaglia non è una battaglia, questo cammino non è un cammino!" |
| Esodo | [10] | La catastrofe, la caduta di Prometeo, si avvicina. Nella sua ribellione finale, il Titano rivela la conoscenza che lo rende superiore a Zeus e allo stesso tempo lo aiuta a sopportare il proprio destino. La roccia colpita dal fulmine di Zeus, alla quale era incatenato Prometeo e alla quale si aggrappano anche i suoi alleati, gli Oceanidi, sprofonda negli abissi. |
Audio | partitura | schizzi | info
Saltatio mortis, Prometheus, canzone d'apertura dell'album Aus der Asche (2007) | ![]()
| Erkenne die Menschen Ihr Geist ist erfroren Gezwungen, zu leben In ewiger Nacht Erhöre ihr Klagen Ihr Feind ist die Kälte Verdammt, zu warten In ewiger Wacht |
Conosco l'umanità il suo spirito è congelato costretta a vivere in una notte eterna Ascolto il suo lamento il suo nemico è il freddo condannata ad aspettare in una veglia eterna |
| Im Schweif des Kometen Vor nachtschwarzen Wolken Steige ich brennend Vom Himmel herab Die Hand hält das Feuer Mein Geist die Erkenntnis Trag' ich der Götter Gebote zu Grab |
Nella scia della cometa da nuvole nere come la notte scendo ardente giù dal cielo La mano tiene il fuoco il mio spirito la conoscenza getto le leggi degli dei nella tomba |
| Ich bringe euch Feuer – Die Kraft zu erkennen – Den Zorn der Götter auf die Welt – Die Macht zu verbrennen – Und Asche, die vom Himmel fällt |
Vi porto il fuoco – la forza della conoscenza – l'ira degli dei sul mondo – il potere di distruggere – e ceneri che cadono dal cielo |
| Erkennen heißt Freiheit Sich selbst zu entscheiden Kein Schicksal ist Von den Göttern erdacht Den Geist zu entflammen Die Saat der Erkenntnis Hat aus den Menschen Selbst Götter gemacht |
Conoscere è libertà decidere da sé Nessun destino è concepito dagli dei Nell'infiammare lo spirito il seme della conoscenza ha reso gli uomini esseri divini |
| Mein Werk ist verrichtet Die Grenze gefallen Unwissenheit ein Gebrochener Fluch Meine Strafe jedoch Wird unfassbar erscheinen Wie ein von Göttern Geschriebenes Buch |
Il mio lavoro è compiuto il confine è caduto l'ignoranza è una la maledizione spezzata Ma la mia punizione sembrerà senza senso come un libro scritto dagli dei |
| Ich bringe euch Feuer ... | |
| Geschmiedet in Eisen |
An Berge gekettet Von Göttern verdammt | Von niemand' gerettet Mein ewiger Leib | Dem Adler ein Mahl Die ewige Strafe | Im Kaukasus Tal |
Forgiato nel ferro | incatenato alla montagna Condannato dagli dei | nessuno mi salverà Il mio corpo eterno | pasto di un'aquila L'eterna punizione | nella valle del Caucaso |
| Ich bringe euch Feuer ... |
Personaggi ingiustamente condannati per eseresia sono come Prometeo.
Tre indizi per una musica: Alla scoperta della Cantata del Caffé di J. S. Bach | ![]()
Tre indizi per svelare Bach: un viaggio tra mistero e armonia
Tre indizi, una melodia e il genio di Johann Sebastian Bach: l’audio accompagna l’ascoltatore in un piccolo viaggio tra mistero e bellezza musicale. La voce narrante guida passo dopo passo alla scoperta di tre elementi nascosti che, una volta uniti, rivelano la struttura segreta di un brano bachiano. Tra citazioni, curiosità storiche e giochi d’ascolto, il racconto mescola rigore e passione, mostrando come l’arte di Bach sia un enigma di perfezione matematica e sentimento umano. L’audio si chiude con un invito a riascoltare con orecchie nuove, scoprendo che ogni nota di Bach è un indizio verso l’infinito. [116 parole, 784 caratteri]
Dal manoscritto a YouTube: canti liturgici e paraliturgici nel Web
Negli ultimi anni, la ricerca etnomusicologica in Italia, come altrove, è diventata sempre più oggetto di discussione e riflessione collettiva da parte degli studiosi del settore. Ciò è il risultato di un profondo cambiamento nell’approccio metodologico, conseguenza a sua volta della trasformazione del modo stesso in cui la musica viene scritta e dei benefici che ne derivano, compreso quello che – convenzionalmente – abbiamo sempre definito come tradizionale. Un effetto cruciale di questo cambiamento è stato l’avvento di Internet e, in particolare, di alcuni spazi virtuali dedicati alla musica. L’articolo si concentra innanzitutto sul fenomeno della documentazione e della fruizione online della musica tradizionale, in special modo dei canti liturgici e paraliturgici. Attraverso alcuni esempi, il contributo propone anche una riflessione sulla possibilità di considerare questi “campi virtuali” come nuove aree di ricerca nell’ambito dell’etnomusicologia. [156 parole, 1092 caratteri]
Uno alla volta, per carità! La politestualità medioevale fra prassi e strategie grafiche
Con 'politestualità' nell'ambito della musica tardo-medievale (xiii-xv secolo) ci si riferisce a composizioni con più linee vocali ciascuna portatrici di un testo distinto, talvolta anche in lingue differenti. Tale apparente complessità testuale e semantica, pur espressione del gusto speculativo e combinatorio dell’epoca, era un'opportunità offerta dalla scrittura musicale, scrittura che manteneva però uno statuto separato dalla prassi. Sulla base di testimonianze coeve e casi studio, il contributo propone una revisione della resa musicale, suggerendo che tali opere non debbano essere interpretate come semplici intrecci simultanei di testi, ma si realizzino come successione o alternativa. Il canto poteva cioè scegliere di privilegiare un solo testo o, eventualmente, riproporre le parti una alla volta, lasciando alle altre voci il ruolo di accompagnamento strumentale. In tal modo era conservata la comprensibilità della parola che, esclusa l’intonazione simultanea, rimaneva l’elemento portante della composizione. [165 parole, 1115 caratteri]
Steroclub / Krueger: La notte che morì la disco music
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Timbuctu (Marino Sinibaldi): 383: Le canzoni non finiscono mai (con Luca Sofri) | ![]()
Storia dell'hacker che voleva cambiare il mondo [Aaron Swartz]
Il mistero più inquietante di Edgar Allan Poe
Prontuario per la compilazione di una tesi o un saggio
Early Music Sources (Orfeo and Hindemith)
Early Music Sources (realizzazione)