Carmina Burana: ricerche sulla musica

Crucifigat

cb 47

Crucifigat omnes

       
Crucifigat omnes | Domini crux altera
nova Christi vulnera | arbor salutifera
perditur sepulchrum | gens evertit extera
violente | plena gente | sola sedet civitas
agni fedus | rumpit hedus | plorat dotes perditas
Sponsa Syon immolatur
Ananias incurvatur
cornu David flagellatur | mundus
ab ingiustis abdicatur
per quem iuste iudicatur | mundus
 —ooòoòo| —òoooòoo
òoòoòoo| –òoooòoo
òoooòo| —ooòoòoo
ooòo|òoòo| —òoòoòoo
àoòo|òoòo| —òoòoòoo
òoòoooòo
ooòoooòo
ooòoòoòo|òo
òoòoooòo
ooòoòoòo|òo
xa
aa
xa
bbc
ddc
e
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ef
e
ef
Crocifigga tutti | nuova croce. Acute
pene Cristo ha avute. | Lui, pace e salute,
perso è. Il sepolcro | spregian genti brute
crudelmente. | Pien di gente | sola è la città.
Santo patto | ci è sottratto. | Dote persa già
piange Sion; è immolato
Anania; è incurvato
corno a David; flagellato | il mondo.
Dagli ingiusti or'è cacciato
lui dal quale è giudicato | il mondo.
Crocifigga tutti questa seconda croce del Signore,
nuova ferita di Cristo. L'albero di salvezza
è perduto, il sepolcro è profanato da stranieri
con violenza. Piena di gente, la città isolata è ferma.
L'ariete ruppe il patto con l'agnello. Piange la dote perduta,
la sposa di Sion è stata immolata;
Anania piegato;
la potenza di Davide frustata. Il mondo
dagli ingiusti è rinnegato
cosa per cui giustamente il mondo è giudicato. [*]
O quam dignos luctus | exulat rex omnium
baculus fidelium | sustinet oprobrium
gentis infedelis | cedit parti gentium
pars totalis, | iam regalis | in luto et latere
elaborat | tellus plorat | Moysen fatiscere
Homo Dei miserere
fili patris ius tuere
In incerto certum quere | ducis
ducum dona promerere
et lucrare lucem vere | lucis
 
 
Oh che degni lutti. | Solo è il re dei cieli,
forza dei fedeli; | spregio ha dai crudeli
e dai miscredenti; cede agli infedeli
il totale; | la regale | terra in fango bruto
s'addolora | piange ognora | che Mosè è abbattuto.
Uomo, orsù, pietà di Dio;
salva il Padre, figlio pio;
mira al certo non restio. | Doni
santi merita di Dio.
Luce vera al cuore pio, | poni.
Oh, degno lutto: bandito il re di tutti,
il bastone dei fedeli diventa emblema dell'ingiuria
delle genti infedeli, cede a una parte del popolo
il tutto; un tempo regale nel lutto e nel fango
si trova il mondo, e piange la caduta di Mosè.
Uomo, compatisci Dio!
Figlio, proteggi il diritto del padre!
Cerca la certezza nel dubbio. Del re
dei re, sii degno dei doni,
ottieni luce dalla vera luce.
Quisquis es signatus | fidei charactere
fidem factis assere | Rugientis contere
catulos leonum | miserans intuere
corde tristi | dampnum Christi | longus Cedar incola
surge, vide | ne de fide | reputeris frivola
Suda martir in agone
spe mercedis et corone
Derelicta Babylone | pugna
pro celesti regione
et ad vitam te compone | pugna
   
Chiunque sei, segnato | come chi ben crede,
prova la tua fede; | schiaccia con il piede
quei leoni fieri: piangi. | L'occhio vede
con cuor tristo: perso è cristo | Tu di Cedar abitante
vedi, vai: | fede mai | blanda, sia infamante.
Suda, martire, in agone
per mercede e per corone:
via Babele e perdizione. | Lotta
per celeste salvazione,
che da vita. Da campione | lotta.
Chiunque tu sia, segnato col marchio della fede,
mostra la fede coi fatti. Distruggi i ruggenti
cuccioli di leone. Afflitto considera
con cuor triste l'onta di Cristo. Tu, a lungo abitate le tenebre,
alzati e guarda, né la tua fede sia giudicata debole.
Suda come un martire nella lotta
e spera nella giusta ricompensa.
Abbandona Babilonia, combatti
per le ragioni del Cielo
e mettiti a combattere per la vita.

[*] Ho preferito questa traduzione a quella più comune con continui enjambements perché la struttura musicale impedisce di percepirli (la ricostruzione metrica qui proposta evidenza le chiuse musicali). Del resto, trattandosi di un contrafactum è evidente che la musica sia stata condizionante. In particolare il verso “Sponsa syon immolatur” – benché mai realizzato nelle moderne esecuzioni – ha tempo doppio (come i due “mundus”) e quindi è da intendersi frase compiuta e separata. Il tempio doppio è riscontrabile, oltre che in Quod promisit (Hu, unico mensurale, v. qui sotto la restituzione) almeno in W2 (e così è editato in Anderson 1968 e Thurston 1980). Inoltre in due testimoni "Syon" ha la maiuscola (W1 e rubricata in CbJ1), imponendo alla parola di essere soggetto di “immolatur”. L’unica edizione che accoglie una punteggiatura aderente alla musica è la princeps di Flacius 1557 (ripubblicata nel 1754).

Curritur ad vocem | nummi vel ad sonitum
hec est vox ad placitum
omnes ultra debitum
ut exempla docent | nitimur in vetitum
disce morem | et errorem | fac et tu similiter
hac in vita | nichil vita | vive et non aliter
cleri vivas ad mensuram
qui pro censu dat censuram
quando iaces in capturam | rete
messem vides iam maturam
et tu saltem per usuram | mere
   
Soldo, alla tua voce | l'uomo, o al suon gradito,
corre: squillo ambito.
Più del consentito
tutti, esempio docet, | tendiamo al proibito.
Segui l'uso | e l'abuso: | fa' anche tu ugualmente.
Questo è il mondo: | vacci a fondo; | vivi similmente.
Segui il clero e sua misura:
esso il ricco non censura.
Quando getti per cattura | reti,
vedi messe ben matura;
ecco orsù, fino all'usura | mieti.
Si rincorre la voce e il richiamo dei soldi:
questa sì che è una voce piacevole!
Tutti noi, oltre misura
come insegnano gli esempi, aspiriamo a ciò che è illecito.
Impara l'uso e l'errore e e poi praticalo anche tu.
Questo da vivo non vivi alcuna vita o altro.
Vivi secondo le regole del clero,
che dà il perdono in base ai soldi.
Quando getti la tua rete per catturare
e t'accorgi che la mèsse è ormai matura,
mieti solo con l'usura.
Si quis in hoc artem | populo non noverit
per quam mundo vixerit
omnia cum viderit
eligat hanc partem | ut nichil decreverit
quod vis aude | dolo fraude | nil vitandum credidi
mundo gere | morem vere | mos gerendus Taydi
legi nichil sit astrictum
iuri nichil sit addictum
sanciatur hoc edictum | ubi
virtus est delictum
Deo nichil est relictum | ibi.
   
Se qualcuno l'arte | non ancora sa,
su cui il mondo sta,
quando capirà,
scelga questa parte | o nient'altro già:
«Osa e godi. | Inganni e frodi. | Taide devi fare.
Fa' anche tu | come i più: | nulla è da evitare.
Il diritto sia ignorato;
niente ad esso sia affiancato».
Questo editto sia fissato | a te.
Dove la virtù è un reato,
niente a Dio, lì, mai lasciato | è.
Se qualcuno fra il popolo non conosce ancora l'arte
grazie a cui il mondo va avanti
allora veda come vanno le cose
e scelga da che parte stare, altrimenti non otterrà niente.
Ciò che vuoi prendilo con inganno e frode, e non ti fermare;
vivi secondo il malcostume del mondo come già fece Taide.
Non ti attenere alla legge,
non obbedire alla giustizia
sia sancito questo editto
Dove la virtù è un delitto
non c'è posto per Dio.
         
Mundum renovavit | deus dum puerpera
clausit intra viscera
mare terram aera,
qui sponte creavit | et causa non extera
Inflammatus | nec crematus | rubus hac et vellera
Gedeonis | Salomonis | hic prefulgent opera
figura hac quod testatur
qui de morte suscitatur
et ad vitam revocatur | homo
Vicio qui fuscabatur
iam virtute decoratur | homo
     
Dio ha rinnovato il mondo nel tempo in cui la puerpera
chiuse le viscere interne,
e così il mare, la terra, l'aria
che creò spontaneamente e senza causa esterna.
Così il grano brucia ma non si consuma, come il vello
di Gedeone. Ciò illumina l'opera di Salomone
prefigura quanto testimoniato.
Chi è resuscitato dalla morte
e richiamato alla vita. L'uomo
che era offuscato dal vizio
ora quell'uomo è decorato dalla virtù.
Ergo collaudetur | mater, virgo virginum
reparatrix hominum
effugatrix criminum
cuncta que tuetur | que concipit dominum
iubilamen | et solamen | letorum et flentium
respiramen | relevamen | pressorum labencium
ista nolim impetrare
velit post hanc exaltare
vitam in lucis preclare | domo
quos assumpsit singulare
facinus mortis amare | pomo
     
Dunque si lodi la madre, vergine delle vergini
riparatrice degli uomini,
difesa dei crimini,
che tutto preserva, che ha concepito il signore,
gioia e consolazione di felici e piangenti,
fiato e sollievo di oppressi e falliti.
Non si voglia permettere queste cose,
per voler esultare dopo questa
vita nella casa della luce preclara,
cose che produsse il singolo
peccato con l'amara mela mortale.
         
Quod promisit ab aeterno
Die solvit hodierno
Verbum mittens de superno
Pater in Idumaeam
Levis nubes et vitalis
Munda caro virginalis
nobis pluens spiritualis
roris plenitudunem
Olim fuit argumentum
verbi signans indumentum
nubes ferens adiumentum
lucis adumbraculi
     
Ciò che da sempre promise
oggi lo ha compiuto
mandando il verbo dal cielo,
il Padre, nell’Idumea.
La nuvola lieve e vitale,
pura carne vergine
[dà] a noi, piovendo la spirituale
pienezza della rugiada.
Già da tempo fu la prova,
designando l’abito del verbo
[e ora] la nube portando l’aiuto
della luce che protegge.

Il conductus Crucifigat (e ciascuna delle strofe seguenti) adotta la musica della coda dell'ultimo verso delle strofe di Quod promisit (contrafactum rilevato in Husmann 1954). [audio | info]

La nube in Ezechiele 10 è metafora di Dio. "Oggi lo ha compiuto" identifica il giorno dell'incarnazione che implicitamente rimanda alla Vergine, lodata in Mundum renovavit.

Hilka 1930 datava Crucifigat  alla III Crociata (1189) sulla base del riferimento alla caduta di Gerusalemme (“sepulcrum … evertit”), mentre Sanders 1984, con meno argomenti, preferisce pensare alla crisi che seguì l’occupazione di Damietta durante la V Crociata (1220), interpretando il “Moysen fatiscere” come “l’indugiare di Mosé” che evoca le incertezze di Federico ii. Sanders ritiene infatti che la pratica di ricavare un conductus da una clausula sia successiva al 1200. 

È probabile che Curritur ad vocem (2 strofe: sarcasmo contro il danaro e la frode), e Mundum renovavit (2 strofe: in lode alla vergine salvatrice) siano contraffatture precedenti a Crucifigat, infatti conservano la rima 'x' al i e iv verso (nessuna delle tre strofe di Crucifigat l'accoglie). È inoltre poco probabile che per incitare alla propaganda crociata si sia usato un antigrafo satirico, mentre Mundum renovavit appare più consono allo scopo. Dal momento che Mundum pone nei primi versi un collegamento fra il tema dell'incarnazione di Quod promisit e la Vergine è possibile ipotizzare che:

Quod promisit —> Mundum renovavit —> Curritur ad vocem / Crucifigat omnes

 
1230
CB
1240
W1
[—
HB.I.95
metà
OxRaw
     —]
CbJ1
1280
F
1290
W2
1300
Ma
1320
Hu
(1) Solo testo
(2) Due voci
(3) Tre voci
(4) Incompleto, triplum differente dagli altri
(5) Solo iii strofa, musica adiast. monodica + lungo vocalizzo finale = voce inferiore delle altre intonazioni
(6) Segue Quod promisit, musica adiast. monodica
1. Crucifigat
2. O quam dignos
3. Quisquis es
13 (1)
ivi (1)
ivi (1)
71 (3)
13 (1)
ivi (1)
ivi (1)
1c (4)
231 (3)
ivi  (1)
46 (3) | 138 (2)
97 (2)
4. Curritur ad vocem
5. Si quis in hac
ivi (1)
ivi (1)
 

32v (6)
           
6. Mundum renovavit
7. Ergo conlaudetur
 
71 (3)
ivi (3)
             
8. Quod promisit
130v (2)
32v (5)
300v (2)
111r (2)
76v (2)
132r (2)

Edizioni dei testi: Flacius 1557 | 80-81 1. (1754 | 69-70) — Milchsack 1886 | 164 1. 6-7. (W1) | 193 8. (W1) AH 1895 | 20: 83 8. (W1 F W2 Ma) | 21: 161 1-3. (Ox W1 F W2) | 20: 211 6-7. (W1) Hilka 1930 | #47 1-3. (CB) | #47a 4-5. (CB)

Edizioni dell musica: Anglès 1931 | i: 256iii: 174 1 (Hu) | i: 330 / iii: 307 8 (Hu) Gennrich 1932 | 180 (F/231, solo tenor) Lipphardt 1961 | 110 1 (W1 F W2 Hu) Anderson 1968 | i.57-66 1-8. | ii.30-31 1. (W2/138 + F) ii.233-234 1. (CbJ1) ii.265 1. (HB.I.95 + Hu) | ii.232-233 8. (W1) Thurston 1980 | i.23-24 / ii.37-44 1-7. (W2) | i.31 / iii.27-31 8. (W2)

Studi e commenti: Ludwig 1910 | 30 1. 6-7. (W1) | 130 8. (Ma) | 164 1. (W2) | 175 8. (W2) Husmann 1954 | 10-13 + mus. 8. 1. (Hu) Sanders 1984 | 513 Knapp 1990 | 19