Cartella musicale
nel canto figurato, fermo e contrappunto, del p. d. Adriano Banchieri, bolognese, monaco olivetano. Nuovamente in questa terza impressione ridotta dall'antica alla moderna pratica, e dedicata alla santissima Madonna di Loreto. Con privilegio.
In Venezia: appresso Giacomo Vincenti, mdcxiv [1614].
Canon in tre voci al consequente
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Canon con cinque voci
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Alla santissima Madonna di Loreto
L'autore
A voi, o beata genitrice di Dio, vergine Maria, tempio del signore, sacrario dello Spirito Santo, imperatrice del Cielo, regina degl'angioli, protettrice del mondo e avvocata di me, misero peccatore, ecco che in atto di umile affetto dedico e consacro questa mia fatica musicale sotto la scorta del vostro stellato manto. A voi, madre di misericordia, che ora godete la su in Cielo, collocata alla destra del vostro dilettissimo figliolo e mio redentore, piaccia d'avermi nel numero delli vostri devoti servi e proteggermi sotto la scorta dell'immensa vostra pietà; e con le vostre santissime mani piaccia presentare questa mia efficace volontà all'istesso vostro unigenito figliolo, e da esso ottenermi in questa vita grazia di ben servirlo; e nell'ora della mia morte assistere e difendermi da ogni diabolica perturbazione, acciò che con felice passaggio (in lasciando ogni mondana e dissonante vanità) possi anch'io godere e fruire quella perpetua melodia piena di soavissima dolcezza nel santo paradiso. Così sia.
Lo stampatore agli virtuosi lettori
Più che volentieri mando alle stampe la terza impressione di
questa Cartella musicale del r. p. d. Adriano Banchieri, nuovamente
ampliata e arricchita di quanto si ricerca al moderno compositore, dall'istesso
autore. Giudico e spero sia per apportare grandissimo giovamento sì per
l'esito avuto nelle due impressioni,
sì per essermi tal fattura molto lodata dagli professori, sì
ancora per il credito che hanno avuto e hanno tante opere sue più volte
impresse e ristampate, argomentando: se dette opere sue sono state così
favorite quanto maggiormente le buone regole con le quali sono state composte
dovranno giovare? Et vivete felici.
Aggiungendo che in breve si stamperà un librettino intitolato
Cartellina, prodotto da quest'opera,
che per facilità e intelligenza sarà molto giovevole agli
figliolini e principianti del moderno canto figurato, e tal opra è pure
dell'istesso autore, di già composta.
Accademiche scuole e ridotti sono di grandissima utilità e reputazione agli studiosi gioveni di buone lettere e musica.
Discorso
per introduzione alla presente opera del p. d. Adriano Banchieri, monaco
olivetano, descritto in buona occasione di potersi erigere un'accademia
nell'onoratissimo monastero di S. Michele in Bosco.
lode della musica
Si legge in autori moderni, per antica tradizione, che appresso gli
sapienti filosofi della greca accademia (oltre gli studi nelle buone lettere)
ancor si compiacquero in questo della musica, laonde
Temistocle in
refiutandola fu severamente ripreso e absentato
dal
virtuoso ridotto;
Pitagora, Platone,
Aristotile,
Boezio e infiniti greci non furono filosofi e musici? Certo
sì, ma che scorriamo nelle accademie dei gentili: il regio profeta David
non fu egli prencipe di quella musicale accademia che con tante soavi voci e
sonori stromenti onoravano l'arca di dio?
S. Gregorio,
s. Leone,
s. Ambrogio,
s. Agostino, il beato
Guido Aretino e infiniti elevati
intelletti alle divine contemplazioni non furono teologi e musici? E per dirla
in una sol parola, in Cielo quella sacra accademia di spiriti angelici non
contemplano assiduamente la Santissima Trinità col soavissimo concerto
degli serafini cantanti davanti a quel sacratissimo trono? E per concluderla
qua giù in terra, nei giorni festivi la sacra messa e divino offizio non
contiene ed è tutta teologia mista con suoni e canti? Al che, quietando
l'intelletto, la musica di concerti ecclesiatici e mottetti spirituali con il
studio delle buone lettere benissimo s'acconfanno, e tanto più nei
religiosi - ché al coro, in lodare la divina Maestà, l'armonia di
canto fermo e figurato tanto è necessaria - laonde a lode di sua divina
Maestà della Regina del Cielo, del glorioso padre s.
Benedetto, di s. Michele
Arcangelo,
di s. Caterina
devota degli studenti e s. Cecilia
devota agli musici s'erigerà la virtuosa
accademia dei Fioriti,
mista in concerto di buone
lettere e musica.
annotazione
Benché quivi si tratti di erigere accademia e capitoli
particolari, si può però il tutto applicare all'universale in
qualsiasi altro monastero, convento, collegio, seminario; e ancora
in ridotti di secolari come sono pure all'atto pratico in Fiorenza l'Accademia della Crusca, in
Venezia gli Riuniti, in Siena gl'Intronati, in Bologna i Gelati, in Ferrara
gl'Intrepidi, in Verona i Filarmonici, in Vicenza gli Olimpici e in molte altre
città che per brevità si tralasciano; dagli quali virtuosi
ridotti e accademie sono scaturiti e giornalmente fioriscono dottissimi ingegni
negli studi delle buone lettere, in matematica, musica, poesia e altri onorati
trattenimenti.
Capitoli esigibili nell'Accademia dei Fioriti da potersi erigere nell'onoratissimo monasterio di S. Michele in Bosco sopra Bologna, con buona grazia e partecipazione degli superiori.
capitolo primo · Giorno e ora dell'accademia
Il giorno dell'accademia sarà lunedì di ciascuna
settimana, ed essendo impedito festivamente si transferirà al
mercordì o altro giorno non impedito, l'ora sarà immediatamente
dopo il vespro fino a compieta.
secondo capitolo · Del principe dell'accademia e suo carico
Tutti gli studenti formali di teologia, filosofia o logica (secondo che
scorreranno gli studi), questi possono e devono ottenere il prencipato nel
giorno dell'accademia una sol volta per ciascuno in giro, cominciando ordinatamente dal maggiore alla
religione,
precedendo perciò gli
padri sacerdoti agli chierici e questi agli novizi. Il carico suo sarà
il tenere conclusioni
provedendosi dui
argomentanti
e non più, per dar adito alle
altre azioni virtuose
come dirassi più
sotto.
terzo capitolo · Argomentanti quali devono essere
Gli argomentanti saranno dui, il primo straniero e il secondo un monaco studente, dando il primo luogo al straniero mentre fosse religioso, non a pregiudizio ma per essere atto di buona creanza onorare i forestieri in casa propria, né potendo avere il straniero si piglierà un altro monaco secondo la regola a chi toccar deve.
quarto capitolo · Del cancelliero nell'accademia e suo carico
Ogni anno al principio di giugno per essere accomodate le famiglie
nuove negli monasteri, succederà cancelliero dell'accademia il maggior
chierico studente formale. Il suo carico sin all'anno
a venire sarà il notare sopra un libro particolare il nome e patria del
m. r. p. lettore
con gli studenti
ordinatamente; di poi ogni giorno che si farà accademia suo dovere
sarà scrivere in buona lettera intelligibile sopra detto libro le
conclusioni, nome e patria del cattedrante
e argomentanti, e sottovi la sottoscrizione di esso
cancelliero; il che sia per aviso a tutti gli studenti esercitarsi nello
scrivere non solo di bel carattere ma correttamente ancora.
quinto capitolo · Del bidello nell'accademia e suo carico
Gli reverendi padri sacerdoti e novizi saranno esenti dall'esser
bidello non convenedosi alli primi, né
permettendosi alli secondi, esantando parimente il cancelliero e, nel giorno
dell'accademia, il principe o vero l'argomentante che a tal carico
s'incontrasse. Bidello adunque potrà succedere ogni studente formale e
ancora quelli di grammatica.
Il carico suo sarà
ordinare e rassettare l'accademia, chiamar gl'argomentanti all'atto della
disputa ed esequire quanto più sotto si dirà.
sesto capitolo · Assegnamenti nell'accademia e gradi
Si farà una tabella dell'accademia sopra la quale dal cacelliero
saranno registrati il nome e patria di tutti gli studenti ordinatamente in
triplicata lista, la prima sarà dei cattedranti, la seconda degli
argomentanti e ultima degli bidelli, includendovi in questa (come già
abbiamo detto) gli giovani chierici di grammatica. In dette liste si faranno
gli pertugi con pironcini per affiggervi di una
settimana in l'altra chi toccar devono gli carichi.
settimo capitolo · Quello che si deve operare nel giorno dell'accademia
Il giorno dell'accademia, come s'è detto, dopo il vespro
immediatamente il bidello avviserà il m. r. p. lettore, poi
suonerà a raccolta 25 tocchi il campanello, i quali uditi, tutti gli
studenti si transferiranno alla camera del detto p. lettore per accompagnarlo
all'accademia. Giunti e accomodati farassi per allettamento un concerto di voci
nella spinetta al cui fine il cattedrante
farà la orazione con l'accessione del primo argomentante.
Dopo si canterà un mottetto o madrigale
spirituale grave, come per esempio quelli di Orlando Lasso, Palestrina o altri,
potendosi ancora cantare uno di quei madrigali del soavissimo compositore
moderno Claudio Monteverde al presente dignissimo maestro di cappella in San
Marco di Venezia, i quali sono stati cangiati in mottetti da Aquilino Coppini
a requisizione dell'illustrissimo signor cardinal
Federico Borromeo,
e questo si canterà
senza stromento al tavolino, al cui fine accederà il secondo
argomentante e, dopo, il terzo e ultimo concerto come piace.
In questo il cattedrante con dui parole di
ringraziamento porgerà un sonetto o madrigale, o vero versi latini, in
mano del cancelliero che sarà letto pubblicamente e presentato al m. r.
p. prelato o superiore che si troverà presente nell'accademia, il che
eseguito il principe preterito
entrando in cattedra leggerà un caso di conscienza al quale (piacendo)
ciascuno potrà dirvi il suo parere.
ottavo capitolo · Trattenimento nell'accademia per gli studenti di grammatica e novizi
E perché tutti possono assistere e profittare nell'accademia,
dui per settimana ordinatamente in giro potranno, per modo d'interrogazione,
recitare un capitolo della dottrina cristiana,
latina o volgare, o vero fare un esame sopra gli ordini sacri, catechiesmo o
simili azioni, le quali saranno molto profittevoli e giovevoli al presentarsi
davanti agli esaminatori episcopali per ordinarsi in sacris.
nono capitolo · Chiuso dell'accademia
Terminate tutte le suddette azioni il bidello pronunzierà il principe argomentante e bidello per la futura settimana, avviserà se il giorno sarà festivo e sua trasportazione e le vacanze che occorressero.
decimo capitolo · Del silenzio e modestia dell'accademia
Accomodati tutti, devesi tener silenzio e attenzione, e in particolare agl'atti pratici, atteso che il ragionare e sussurrare impedisce al'audienti e infastidisce gl'interessati. Quelli che dovranno andare a cantare o vero argomentare si partino con modestia e destrezza e al ritorno praticare il simile.
undecimo capitolo · Precedenze e creanze nell'accademia
Il molto r. p. lettore avrà il primo luogo nel corpo degli
studenti, a questo seguiterà il prencipe se sia sacerdote, ma essendo
chierico avrà luogo sotto gli
studenti padri sacerdoti, seguitando appresso l'argomentante e poi
tutti gli studenti formali nell'istessa schiera. Gli novizi assisteranno in
altra schiera, ed essendo tra questi il prencipe o vero argomentante avranno
l'istessa preminenza tra di loro, intendendo che tali nomi e onoranze durino
solamente durante l'accademia. All'arrivo del m. r. p. abate o altri superiori
(quando si compiacessero di ritrovarsi) s'usino le solite cerimonie della
religione e similmente nell'atto pratico delle operazioni prender licenza, e
all'uscire dell'accademia diasi luogo alli maggiori.
duodecimo capitolo · Protettore, imprese e motti dell'accademia
Il protettore dell'accademia sarà S. Michele Arcangelo, l'impresa sarà un vaso di fiori e sottovi un motto semper florebit. Gl'accademici potranno erigere impresa e motto a gusto loro acciò ognuno possi profittare. Non si erigerà impresa se non in questo caso: quando il m. r. p. lettore avrà finito il corso di logica, filosofia o teologia; gli studenti quando in stampa pubblicamente avranno sostentate le conclusioni; e gli musici quando canteranno sicuri al tavolino, o vero averanno data alle stampe qualche opera loro; e quando succedesse pubblica azione che un istesso reuscisce [riuscisse] studente e insieme musico, potrà per maggiore onoranza erigere doppia impresa, l'una nella parte degli studenti, e l'altra in quella degli musici, la quali azioni pure saranno dal cancelliero registrate sul libro a futura memoria e tal libro sarà nominato campione.
terzodecimo capitolo · Vacanze dell'accademia
Per sollevamento e uso degli studi formali, si potrà con buona
partecipazione del prelato o superiore, vacare dall'accademia il giorno
dell'ottava di S. Giovanni Battista per
tutta l'ottava pure della santissima Madonna di mezzo agosto,
similmente due settimane avanti l'Advento e due
avanti Quadragesima.
ultimo capitolo · Precetti civili a tutti gl'accademici
Ogni studente o musico nell'accademia spogli la vanagloria e l'albagia
ma il tutto s'indirizzi a onor di Dio, della religione e di sé medesimo,
ciascuno senza adulazioni avvisi modestamente il compagno in ogni mancanza;
facciansi ogni giorno un poco di circolo
conferendo quello che deve succedere nel giorno dell'accademia, ricercando dal
lor m. r. p. lettore ogni dubbiezza.
applicazione dell'autore
E perché nel presente libro di questa Cartella musicale si deve trattare di quanto ricercasi nell'imparare di musica, ho giudicato bene per introduzione dell'opera e lode di questa nobilissima professione registrare tali capitoli ed erezione di accademia potendo servire tale introduzione ancora agli ridotti e scuole, aggiungendo e diminuendo secondo l'occasione apporterà, non lasciando dire che dall'accademia ne deriva la radunanza, dalla radunanza ne procede la frequenza, dalla quale (come ben dice Aristotile) ne segue la perfezione; dalle quali azioni virtuose l'uomo timorato di Dio e geloso del proprio onore tanto se ne compiace, e in particolare il religioso qual, mentre virtuosamente si trattiene alla cella, sfugge ogni sinistro incontro che dall'ozio (radice d'ogni male) sogliono succedere.