Examenapium

 

 

Notizie tratte dalle tre versioni del Gerletto (dal 1650 al 1867)

da Davide Stefani, «Avvenimenti accaduti in tempo de’ nostri vecchi». Una fonte settecentesca per la Cappella Musicale del Duomo di Milano, in La Musica Sacra nella Milano del Settecento, atti del convegno internazionale (Milano, Sala Napoleonica, 17-18 maggio 2011), a cura di Cesare Fertonani, Raffaele Mellace e Claudio Toscani, Milano: Led, 2014, pp. 139-144.

 

Leggi da’ nostri anziani approvate

LM38: pp. 283-286 | LM39: pp. 154-157 | A11: pp. 179-183

 

Quando un cantore si ritrova ammalato, sia tenuto buono per la pontatura e straordinari in Duomo.

E come un cantore è infredato, sia obligato venire alle funzioni con la cotta, massime nelle processioni, e altre funzioni pubbliche.

Che li cantori siano obbligati a mettere la cotta in sagrestia per venire in cappella, e se vi fosse necessità, che il Maestro possa dispensare.

Quando si faranno processioni, e che non servino a tutta la detta processione, s’abbino da pontare tutta la processione.

Quando li signori Musici saranno dimandati a servire qualche Monsignore Illustrissimo senza guadagno, non siano puntati; e se saranno pagati per tal funzione, siano pontati.

E ancora, venendo occasione da servire Monsignore Illustrissimo in qual si voglia occasione in Milano, chi mancherà abbi da esser pontato, e ancora abino da portar la cotta, altrimenti incorreranno in la detta pontatura.

Siano avertiti i signori Musici, che morendo Dei Gratia un qualche Ordinario sono obligati venire al Corpo, altrimenie si perde Soldi 12. E oltre li Soldi 12, perderà la di lui candela che li toccherà; e quando finito il Corpo non si starà prima del suddetto Corpo, al Deus in nomine tuo salvum me fac, e dopo, come si è detto, alle Litanie e in Paradisum perde Soldi 6. E così parimenti si è obligato alli di lor funerali, altrimenti oltre il straordinario si perderà in tutto, come ad altri funerali, Soldi 23.

S’avertino li signori Musici a non mancare in occasione della morte di ciascuno di loro, d’intervenire al funerale, essendo conveniente consuetudine, altrimenti saranno nottati d’ingratitudine, e portando il caso gli sarà ristituito la pariglia, perché cadem mensura qua mensi fueritis remetietur et vobis.

S’avertisce li signori Musici, se non interveniranno alle processioni delli funerali, che non guadagneranno niente, et perderanno la pontatura di tutto quello che si canterà, conforme si fa all’Officio dell’Aliprandi. Io Michelangelo Grancino, Maestro di Cappella, affermo quanto di sopra, a nome ancora di tutti li signori Musici.

Succedend’ancora che Dei Gratia morisse un parente de ivi propingui di sangue de detti signori Musici, in tal necessità si stimerebbe non esser tenuti, non venendo alle funzioni -a quali per tempora sarebbero obbligati -, a veruna pontatura.

S’avertano ancora il signor Maestro di Cappella, coi suoi signori Musici, che il giorno di S. Nicolao da Tolentino si va alla chiesa di S. Nazaro Pietra Santa, a cantare le Litanie e Messa, e chi non vi si trova perde Soldi 15, e questa festa è sempre alli 10 di settembre. S’avertisce che a tal legato in detta chiesa, cui si va un anno sì e l’altro no, come per esempio quest’anno 1667 a 10 ssettembre vi si è stato, e così l’anno venturo 1668 non vi si va, ma in cambio si canterà un Officio a Mortuis a disposizione quella giornata de Signori Ordinari nella Metropolitana, e chi non si ritroverà a detto Officio a Mortuis perderà Soldi 23. Si riceve dal Sindaco de signori Canonici L. 10, da ripartirsi inter presentes.

Si avertisce il puntatore (acciò non perdi tempo di cercare, e voltar fogli sopra il presente libretto) che a ciascuna messa, quando non si risponde alle risposte, come a dire Dominus Vobiscum, e Cum Spiritu tuo, non punti più di Soldi 6 per detta messa, cioè due per la Gloria, due per il Credo e due per il Sanctus. Alli vesperi ordinari come sopra, cioè Magnificat Soldi 4; e il Pater Soldi 2, che sono ancora Soldi 6. Quando poi si risponde alla Messa, si perde sempre Soldi 12, cioè quelli che però non assistono a niente. Venendo Sua Eminenza alle funzioni si perde sempre la Benedizione, che è di Soldi 2 cadauna. Per li Mattutini, che corrano per l’anno si perde per ciascuno salmo Soldi 2. Le laudi non si computano nel Mattutino, e costano Soldi 6. La Compieta, che si canta dopo il secondo vespero di ciascuna festa pontificale, perde Soldi 6. Io prete Gio Ant.o Grossi, Maestro di Cappella, quanto si contiene di sopra affermo anche a nome de’ signori Musici di Cappella, tutti salariati.

Chi non si trova al Post’Epistolam, ad ogni sorte di messe dei Morti, non si guadagna del Straordinario, ma guadagna solo la pontatura di quello che corre fra Musici di Cappella.