Rappresentazioni del Collegio Longone


Si propone in questa appendice una sintesi degli scenari più significativi, distinti fra quelli destinati al Carnevale (di seguito) e quelli preparati per le Accademie. Il testo di questi scenari è qui reimpaginato (senza per altro grosse modifiche) per meglio rendere evidenti le succesive evoluzioni che ha subìto la struttura di questi spettacoli. Tranne in casi perticolari si è soppresso il testo dell'argomento generale preferendo invece riprodurre più spesso l'argomento dei balli (sopprimendolo solo quando strutturalmente simile allo scenario precedente). La trascrizione dei testi è sostanzialmente fedele all'originale, modernizzando solo punteggiatura e maiuscole.


CARNEVALE
 

1725
L'Arduino La caccia


[I-Bca, 8. Lett. it./Comp. teatr./Cart. F n. 6]


[frontespizio]

Argomenti dei due scenici divertimenti, cui nelle vacanze del corrente carnovale del 1775 si trattengono i signori convittori del collegio de' Nobili de' PP. Barnabiti in Milano.

In Milano. Nella stamperia di Giuseppe Pandolfo Malatesta. Con licenza de' superiori.

[ 1.]

Suppone la camerata de' grandi, per fondamento della lor favola, che il re d'Armenia, cui [si] dà il nome di Tridate, collegatosi per por argine alle fortunate conquiste d'Alessandro il Macedone con Dario re di Persia, corresse con lui la disgrazia d'esser sconfitto nella famosa giornata d'Arbele. Suppone che, prima ch'egli partisse per l'armata, lasciasse per governatore del regno uno dei Grandi, cui dà il nome di Arduino, facendo ad esso e agli altri Grandi promettere con giuramento che in qualunque evento di contraria fortuna non avrebbe dato orecchio a veruna proposizione del Macedone o ceduto un sol palmo di terra se non sel fosse con le armi a viva forza conquistato. Su tai supposti coll'intreccio di diversi verisimili dà figura all'azione intitolata L'Arduino.

Operano in esse [11 nomi senza l'attribuzione dei personaggi]

[intermedi]

  Ne' due intermedi operano [4 nomi, c.s.]
[ballo I] Ballano a quattro nel primo intermedio
[ballo II] Dopo il secondo ballano a due

[ 2.]

Dell'altro divertimento, che serve per la camerata de piccoli, non si può dare proprio e determinato argomento. Si son raccolte diverse bagatelle che questi han fatte e diversi accidentucci lor accaduti nelle passate vacanze delle vendemmie: e fatto di questi e quelle un accozzamento si è intitolato La caccia.

Operano in esso [12 nomi, c.s.]

[intermedi]

 
[ballo I] Balla a solo per primo intermedio
[ballo II] Ballano a quattro per secondo intermedio


 

1728
La morte di Giulio Cesare La morte di Giulio Cesare vendicata


[I-Rcsb]


[frontespizio]

Argomenti delle due sceniche azioni, con le quali nel corrente carnovale del 1728 si trattengono i signori convittori dell'imperial collegio dei Nobili de' pp. Barnabiti in Milano. Intitolate l'una La morte di Giulio Cesare. L'altra La morte di Giulio Cesare vendicata.

In Milano. Nella stamperia di Giuseppe Pandolfo Malatesta. Con licenza...

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Gli attori in essa sono [10 nomi con i personaggi]
Fa il prologo musicale all'azione l'Ombra sdegnosa di Pompeo ...
Per l'orchestra favoriscono i signori accademici volonterosi dilettanti.

[intermedi]

Negl'intermedi ne' quali s'allude alla predizione di Spurina fatta intorno alla morte di Cesare

  oprano i signori [6]
[ballo I] Dopo il secondo intermedio si rappresentano dieci soldati Algerini inframmettenti al ballo il militare esercizio da signori [10] – in mezzo al ballo giuoca di bandiera [1]
[ballo II] Ballano a quattro per secondo intermedio
[ballo III] In fine dell'opera
Dodici del popolo romano tuttavia fedeli all'estinto imperatore e duce loro procurano di comporre con intreccio di ballo una sepolcrale splendida urna in cui racchiuder possano le ceneri glorieose del tradito Cesare
Sono questi i signori [12] – in mezzo al ballo, solo

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Gli attori in essa sono [10 e personaggi]

[intermedi]

Negli intermedi ne' quali si allude al tumulto popolare seguito dopo la morte di Cesare

  oprano i signori [7]
[ballo I] Dopo il primo intermedio ballano in otto a costume d'una compagnia di contadini svizzeri i signori [8] – in mezzo al ballo in due – parimenti in due
[ballo II] Dopo il secondo intermedio ballano in tre i signori
[ballo III] In fine dell'opera
All'invito del genio tutelare di Roma che da vaga nube con soave canto i diversi genj, cioè della repubblica e dell'impero, chiama a dimostrazione, prima del duolo, credendo perduta la libertà perché stabilito l'imperio in Ottavio, e poscia d'allegrezza, prevedendo il vantaggio e la felicità che godere un giorno doveva il mondo sotto l'impero dell'augustissimo Carlo VI austriaco felicemente regnante
Ballano i signori [12] – in mezzo al ballo, solo


 

1736
Tito Marzio Coriolano Didone


[I-Rcsb]


[frontespizio]

Argomenti \ delle due tragiche rappresentazioni \ con le quali nel presente carnovale dell'anno 1736 \ si trattengono \ i signori convittori \ del collegio de' nobili di Milano \ de' padri barnabiti \ intitolate \ l'una \ Tito Marzio Coriolano \ l'altra \ Didone. In Milano.

Nella stamperia di Giuseppe Pandolfo Malatesta. Con licenza...

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Personaggi [11]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Personaggi [9]

Balli

[I] Ballano in otto all'eroica – nel decorso del ballo in due – a solo
[II] Ballano in quattordici
A riva di un lago occupati nella pescagione alcuni pescatori ed alcune pescatrici in raccogliendo la medesima veggono sopravvenire barca carica di passeggieri i quali invitati sono a prender lido ed a far festa con esso loro per l'ottenuta preda. Ciò eseguito ritornano al proprio legno e si dipartono siccome con le cose loro i pescatori
da pescatori [2], da pescatrici [2], da barcajuoli [4], da borghigiani [2], da montanari [2], da montanare [2] – a solo da barcajuolo – in due da borghigiani
[III] Ballano in diciotto
Mentreché dinnanzi alla capanna loro s'impiegano ne' villerecci esercizi contadini e contadine di varia età presso cui poco dopo intrattengonsi alcuni cacciatori, arriva un lieto coro d'altri contadini e contadine guidati da chi suonando dà regole al tripudio: A vista di questi, desistendo dall'opra, s'aggiungono i sopraddetti a formar nuove danze dopo le quali ripiglia ognun suo cammino
da contadino vecchio, da contadina vecchia, da cacciatori [2], da contadini giovani [7], da contadine giovani [7] – in due da cacciatori – in due da contadino vecchio, da contadina vecchia – a solo da cacciatore a vicenda [2]


 

1744
Nicomede Didone


[I-Mb, ZCC.V.8]


[frontespizio]

Argomenti delle due sceniche rappresentazioni colle quali nel corrente Carnovale dell'anno 1744 si trattengono i signori convittori del collegio de' nobili regio imperiale Longone di Milano de' chierici regolari della congregazione di S. Paolo intitolate la prima Nicomede la seconda Didone.

In Milano nella Stamperia di Pietro Francesco Malatesta. Con licenza...

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Personaggi [8]
Recitano nel prologo [8]

[ballo]

Ballano [2]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Personaggi [9]

Balli

[I] Ballano in quattro all'eroica – in due – a solo
[II] Da contadini [2] – a solo
[III] Da Arlichini [8] – a solo


 

1751
Lucio Giugno Bruto La zittella dotata


[I-Mb, ZCC.V.5]


[frontespizio]

Argomenti delle due sceniche rappresentazioni colle quali nel corrente Carnovale dell'anno 1751 si trattengono i signori convittori del collegio de' nobili regio imperiale Longone di Milano de' chierici regolari della congregazione di S. Paolo intitolate la prima Lucio Giunio Bruto la seconda La zittella dotata senza dote.

In Milano. Nella stamperia di Pietro Francesco Malatesta. Con licenza...

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Personaggi [10]
Recitano nel coro [9]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Personaggi [8]

Balli

[I] Ballo serio – Ballano in cinque
[II] Ballano in diciassette
Finito il tempo opportuno alla vendemmia, fa coglier l'uve in vicinanza della sua casa una famiglia di molinari, soprantendendo la donna più attempata a' raccoglitori; ma vedendoli divertiti dal lavoro e intesi a ballare, a gran fatica si porta a sgridarli, né potendo più reggersi cade a terra. La sollevano i vendemmiatori e recano una sedia per trasportarla in sua casa; viene però tolta la cura da' molinari ivi accorsi che prestamente ritornati godono di trattenersi con essi nel ballo.
da contadini [7], da contadine [4], da molinari [4], da molinare [2] – in due
[III] Ballano in diciotto
Scendono giù del monte allo strepito di vari stromenti alcuni pecoraj e alieta danza danno principio. Indi a poco, per opra di mago importuno, astretti sono a seder sul terreno privi affatto di moto, e servono di trastullo a quattro Arlichini ivi sopraggiunti, fino a che, rotto l'incanto, si trovano in abito di giardinieri e ballando formano un vago giardino. Ma lo stesso fattucchiero fa d'improvviso annerir l'aria fra tuoni e lampi e uscire d'orrida grotta una furia che tutti obbliga alla fuga; né ritornando se non quado il cielo rasserenatosi invitali a ripigliare e a compiere allegramente la danza incominciata.
da pecoraj e giardinieri [12], da Arlichi e giardinieri [4], da mago e giardiniere, da furia e giardinierie – in due a vicenda da giardinieri [4]


 

1754
Zaira Gl'inganni lodevoli


[I-Mb, ZCC.V.5]


[frontespizio]

Argomenti delle due sceniche rappresentazioni colle quali nel corrente Carnovale dell'anno 1754 si trattengono i signori convittori del collegio de' nobili regio imperiale Longone di Milano diretto da' chierici regolari della congregazione di S. Paolo intitolate la prima Zaira la seconda Gl'inganni lodevoli.

In Milano. Nella stamperia di Pietro Francesco Malatesta. Con licenza...

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Personaggi [8]

[intermedi]

Interlocutori negl'intermedj [8]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Interlocutori [11]

Balli

[I] Ballo primo serio – Ballano in dodici – in due – in tre – a solo
[II] Ballo secondo
Porge motivo a questo ballo la vendetta che contro di Orfeo da alcune donne fu presa, giusta il rapporto il quale in parte, fra molti altri favolosi, presso Apollodoro si legge. Perduta ch'egli ebbe la seconda volta irrecuperabilmente la sposa, tanto dalle donne si alienò che non solamente con l'eloquente suo dire, ma col suono ancora della dolce sua lira, gli uomini da quelle distoglieva ed eziandio da' mariti le mogli. Sdegnate queste furiosamente l'assalirono presso la riva del mare ov'egli nell'accennata intrapresa trattenevasi; onde nell'atto di sottrarsi entro l'onde cadendo si sommerse. Seguì in appresso la riconciliazione di queste co' mariti loro manifestata fra il giubbilo delle danze disturbate in fine dall'improvvisa sortita di due tritoni lanciatisi per alcun tempo a recare spavento, sebbene ripigliate novellamente poiché i suddetti si tuffaron nel mare.
Ballano in dodici da scozzesi, uomini [6], donne [6] – in tre – in due – in due – da tritoni che sopravvengono ad inquietare i precedenti [2]
[III] Ballo terzo
Raccoltasi per carnevalesco sollazzo una compagnia d'uomini e donne di nazioni diverse, desiderosa di formare insieme e separatamente le danze, perviene ad un ridotto nel quale oltre le molte maniere di passatempo colle più geniali bevande si ricrean le genti. Prende speditamente anch'essa alcun ristoro perché tratta da giusto stimolo di gara alla varietà de' suoi balli i quali vigorosamente e per lungo tempo sostiene.
Ballano in quattordici, da francesi [uomini 1, donne 1], da polacchi [u2, d2], da tirolesi [u2, d2], da provenzali [u2, d2] – nel decorso del ballo: in tre – in due – in quattro – ballano il minuè


 

1757
Giocasta la giovane Il vecchio ombroso


[I-Mb, ZCC.V.5]


[frontespizio]

Argomenti delle due sceniche rappresentazioni colle quali nel corrente Carnovale dell'anno 1757 si trattengono i signori convittori del collegio de' nobili regio imperiale Longone di Milano diretto da' chierici Regolari della congregazione di S. Paolo intitolate la prima Giocasta la giovane la seconda Il vecchio ombroso.

In Milano, nella stamperia di Giuseppe Mazzucchelli, successore Malatesta. Con licenza...

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Personaggi [7]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Interlocutori [9]
Fanno appalusi a Panicone... [5]

[balli]

[I] Ballo primo in dodici – a solo – in due – in quattro – in due – indi sottentrano [2] – in due – a solo
[II] Ballo secondo in sedici , da savojardi [2], da savojarde [2], da contadini [2], da contadine [2], da barcajuoli [4], da lavandaje [4] – in due – a solo – in tre – in due – in tre – in due – ballano il minuè [2]
[III] Ballo terzo alla chinese [29] – in due – in quattro – in due – a solo


 

1758
Merope L'astuto balordo


[I-Rcsb]


[frontespizio]

Argomento delle due sceniche rappresentazioni, colle quali nel corrente carnovale dell'anno 1758 si trattengono i signori convittori del collegio de' nobili regio imperiale diretto da chierici regolari della congragazione di S. Paolo intitolate la prima Merope la seconda L'astuto balordo.

In milano. Nella staperia di Giuseppe Mazzucchelli allievo e successore Malatesta. Con licenza...

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Personaggi [7]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Interlocutori [16]

[balli]

[I] Ballo primo in dodici – in quattro – in due – in tre – a solo
[II] Ballo secondo in diciotto
Dal cangiamento improvviso di orridi dirupi in amena fiorita comparsa al sonare d'Orfeo accomapgnato da Euridice si prende motivo del presente.
Orfeo, Euridice, da contadini [4], da pastori [12] – in quattro – in due – in tre – in due – in tre
[III] Ballo terzo in ventotto
Ristoratisi alcuni turchi al caffè loro e divertitisi con altri trattenimenti sorgono a formare i loro balli. Si aggiunge a questi una compagnia di piccoli Giannizzeri.
Þ [da turchi: 8], da schiavi [2], da turche [7] – in due – in tre – in tre – in due – in quattro – compagnia di Giannizzeri [13] – ballano il minué [6]


 

1764
Giovanni di Giscaglia L'Astratto


[I-Mb, ZCC.V.10]


[frontespizio]

Argomenti delle due sceniche rappresentazioni colle quali nel corrente Carnovale dell'anno 1764 si trattengono i signori convittori del collegio de' nobili regio imperiale Longone di Milano diretto da' chierici regolari della congregazione di S. Paolo intitolate la prima Giovanni di Giscaglia tragedia del sig. Alfonso Varano dei Duchi di Camerino la seconda L'astratto commedia del sig. dottor Jacopo Nelli.

In Milano, per il mazzucchelli successore Malatesta. Con licenza...

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Personaggi [6]

Intermedio

[9 attori]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Personaggi [9]

[balli]

[I] Ballo primo in otto – in due – a solo – in due – in due
[II] Ballo secondo in undeci
Di pescatori e pescatrici che eccitate sono al danzare da due montanari che sopravvngono suonando.
da uomini [5], da donne [6] – in due, da pescatore, da pescatrice – in quattro, da montari calabresi [2], da montanre calabrese [2] – in tre, da pescatore, da pescatrici [2]
[III] Ballo terzo in dieci
Di soldati e contadini, che nasce in un albergo dopo una lite che con piacere comune si pacifica.
da uomini [6], da donne [4] – in due – in due, da granatiere, da donna – in tre,da contadini tedeschi [2], da contadina tedesca


 

1778
L'Alzira Il tamburo notturno Le smanie per la villeggiatura


[I-Mb, ZCC.V.10]


[frontespizio]

Argomenti delle tre sceniche rappresnetazioni colle quali nel corrente carnevale 1778 si trattengono i signori convittori del collegio imperiale de' nobili diretto da' chierici reg. della congregazione di S. Paolo intilolate la prima L'alzira tragedia del sig. de Voltaire la seconda Il tamburo notturno commedia del sig. Destouches tradotta nell'italiano idioma in Milano, la terza Le smanie per la villeggiatura del sig. Carlo Goldoni, avvocato veneziano.

In Milano, nella stamperia Malatesta, col regio permesso.

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Attori [11]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Attori [10]

[ 3.]

Argomento della terza [...]

Attori [12]

[balli]

[I] Ballo primo in otto
[II] Ballo secondo in ventidue
A questo ballo porge l'argomento l'Olimpiade del celebre Sig. Abbate Metastasio: Licida è dolente, perché non giunge Megacle a conquistargli la Sposa; e Aminta lo consola, promettendogli che giungerà. Megacle giunge; e dopo aver ridonata l'allegrezza a Licida, si porta al campo dei giuochi. Aristea, che avrebbe pur voluto Megacle nel numero di quelli, che concorrono per meritarla in Isposa esulta quando lo vede comparire nella Palestra. Si fanno i giuchi; e Megacle avendo trionfato d'ogni rivale è coronato vincitore. Mentre Aristea allenta il freno alla sua letizia, credendosi Sposa di Megacle, vedesi abbandonata da lui, e ceduta a Licida. Il caso inaspettato, e doloroso la fa svenire. Si ricupera; scaccia da se Licida, che importunamente la segue. Sopraggiunge Clistene Padre di Aristea, e lo rimprovera. Licida sdegnato alza un pugnale per ferirlo; ma il dolce sentimento di natura, che gli si sveglia in petto, gli sospende il colpo. Le Guardie Reali lo arrestano; e il Re lo condanna a essere sagrificato a Gioce olimpico. Mentre si sta per sagrificarlo giunge Argene, che scuopre d'aver avuto la promessa di sposo da Licida, e ne reca in prova un monile ricevuto in dono, e come pegno da lui medesimo. Clistene riconosce quel monile per suo; e nel investigare come sia pervenuto nelle mani d'Argene riconosce Licida per suo figlio. Lo abbraccia con tenerezza di Padre, indi lo ridona al Sagrifizio con rigore di Giudice. Tutti gli astanti pregano per salvarlo, ma invano. Giunge Megacle, il quale mostrando, che il Giudice in Olimpia non è Clistene, ma il Popolo, libera Licida dalla morte, e lo rende al nodo di Argene, restando egli medesimo sposo della meritata Aristea.
Clistene Re di Scione, Aristea figlia di Clistene, Licida figlio di Clistene, Megacle nobile atteniese, Argene dama cretese, Alcandro confidente di clistene, Aminta custode di Licida, Sacerdote, Ministri del sacerdote [2], Principi greci che aspirano alle nozze di Aristea [4], Popolo d'Olimpia [6], Guardie reali [2] – balla a solo – ballano in tre – ballano in quattro
[III] Ballo terzo in ventisei
L'Argomento di questo ballo si trae dalla Nov. 8 della Giorn. 2 del Decam. di Giovanni Boccaccio: Giachetto Lamiens ammalatosi per soverchio desiderio di sposare la Giannetta porge a lei preghiere affinché gli dia la mano: ma ella modestamente resiste, dicendo che non conviene a povera cameriera divenir sposa di si ricco Signore. Entrano nella piazza i Genitori di Giacchetto, e ne discacciano la Giannetta; indi esortano il figlio a levarsi, e danzare per ricrearsi alquanto, e star meglio. Giacchetto s'accinge al ballo, ma la debolezza non gli pemette di proseguirlo. Ritorna al riposo. Rceve visite di amici, e parenti. Giunge il medico trova l'infermo in peggior stato; e fa raunare un consulto. L'infermo ricusa la medicina dalla mano degli Speziali, e la riceve da quella di Giannetta. Si tiene consulto di più Medici. Questi osservando, che il polso di Giacchetto batte disordinatamente quando v'è Giannetta, o ordinatamente quando non v'è, conchiudono, che la cagione di quella malattia non è altra cosa, che il desiderio delle nozze; onde persuadono s' Genitori di permetterle. Ecco adunque Giacchetto sposo di Giannetta. Ecco tutta la casa in festa, e in danza. Mentre la danza si fa più strepitosa giunge il Conte d'Anversa padre di Giannetta in abito di Pellegrino: si fa riconoscere; cerca di riavere la figlia. Si mostra che è sposa, e di chi. Egli se ne dichiara contentissimo; e si ripiglia la danza con maggiore allegrezza, e solennità.
Giachetto Lamiens, Giannetta, Padre di Giachetto, Madre, Inglesi parenti della famiglia Lamiens [4], Officiali amici della medesima [4], Medici [4], Speziali [2], Servitori [5], Conte d'Anversa, Lacchè [2] – ballano in due ballano in quattro [inglesi parenti] – ballano in quattro [medici] – ballano il Minuè [4]


 

1780
La Merope La serva padrona L'avvenutriere onorato


[I-Mas, Studi parte antica, 56]


[frontespizio]

Argomenti delle tre sceniche rappresentazioni colle quali nel corrente carnovale dell'anno MDCCLXXX si trattengono i signori convittori del collegio imperiale de' Nobili diretto da' chierici reg. della congragazione di S. Paolo intitolate la prima La Merope tragedia del marchese Scipione Maffei veronese la seconda La serva padrona commedia del sig. dottore Jacopo Nelli sanese la terza L'avventuriere onorato commedia del sig. Carlo Goldoni, avvocato veneziano.

In Milano. Per Cesare Orena nella stamperia Malatesta. Colla regia permissione.

[ 1.]

Argomento della prima [...]

Attori [7]

[ 2.]

Argomento della seconda [...]

Attori [12]

[ 3.]

Argomento della terza [...]

Attori [16]

[balli]

[I] Ballo primo in otto
[II] Ballo secondo: Calliroe
Il Popolo di Calidonia celebra danzando le Feste di Bacco. Escono dal Tempio i Sacerdoti per esserne spettatori. Coreso Capo di loro s'invaghisce di Calliroe la più degna fra Le Ninfe, che danzano, e la chiede in isposa. Ella ricusa costantemente di condoscendere alla nozze proposte. Coreso ricorre a Bacco affinché vendichi l'ingiuria di quelle repulse. Odesi un orribile tuono, segno che Bacco esaudisce le preci dell'oltraggiato Coreso; e dopo il tuono tutto il Popolo di Calidonia in vendetta della ritrosa Donzella si vede invaso da strana ebbrezza. I Maestrati di Calidonia sono altamente dolenti per la disgrazia del lor paese, e pregano i Sacerdoti, che plachino il Nume. Bacco risponde, che non si placa se non si sacrifica Calliroe, o alcun altra Donzella, che s'offra per lei. Non si trova chi muoja per Calliroe, onde va ella stessa al sagrifizio. Mentre il Sacerdote [Coreso] sta per ucciderla è assalito da un amoroso furore, che gli fa volgere il pugnale al proprio seno, ma un Maestrato accorre pronto, e gli sospende il colpo. Vedendo Calliroe l'atto di Coreso prende ella pure un pugnale dall'ara, e lo rivolge al suicidio, ma la pietà d'un'altro Maestrato la trattiene a tempo. Bacco scende dal cielo; e lodato il coraggio di queste due volontarie vittime, ne calma i trasporti, e gli stringe in nodo di Sposi; pon fine alle sue vendette contro il Popolo di Calidonia, e fa che passi dai furori dell'ebbrezza ad una viva, e brillante allegrezza, che festeggia danzando le nozze di Coreso, e di Calliroe.
In dieciotto, Calliroe, Coreso, Sacerdoti [2], Bacco [1], Donzelle di Calidonia [3], Baccanti [6], Maestrati [4] – ballano in due – ballano in due [2] – a solo
[III] Ballo terzo: Cimone
Cimone giovane ricco, e nobile, ha le inclinazioni affatto deformi alla sua nascita; maniere rozze, costume incolto, abito indecente. Il savio Genitore lo provede di Maestri d'Arti, e di Lettere, ma in vano, poiché non volendo applicare gli obbliga tutti a lasciarlo in abbandono. Vede Ifigenia donzella leggiadra, e virtuosa, che viene per avventura col proprio Padre a far visita in casa di lui; s'invaghisce della giovine; la chiede in isposa; ella risponde di non volerlo per la sua estrema stolidità, e rustichezza. Questa ripulsa che ferisce vivamente una sua passione gli reca tanta mutazione nello spirito, che fattosi rassettarenella persona da Sarto, e Parrucchiere richiama i Maestri d'Arti, e di Lettere: ripiglia con sommo ardore le lezioni; e in breve tempo fa tale profitto, che comparisce ugualmente azzimato, che saggio. Ritorna Ifigenia accompagnata dal Padre, e da due Uffiziali, uno dei quali pretende sposarla. Si sdegna Cimone in vista del suo Rivale; lo sfida a duello, e lo batte con tanto valore, che alfine lo disarma. Colla mediazione degli Astanti si fa la pace; cessa ogni rivalità; e Ifigenia contenta di far le nozze con un giovine, che dimostra tanto merito, coll'intervento di alcuni Notai sposa Cimone; e tutta la brigata festeggia danzando in cangiamento di Cimone, e la consolazione delle nozze, e delle Famiglie.
In diecinove, Cimone, Ifigenia, Padre di Cimone, Padre di Ifigenia, Uffiziali [2], Maestro di Ballo, Maestro di Scherma, Maestro di Lettere, Sarto, Parrucchiere, Suonatore di Ballo, Notai [3], Camerieri [2], Lacchè [2] – ballano in due – ballano in due – ballano in due – ballano in due – ballano in due – ballano il Minuè [6]