Carmina Burana: ricerche sulla musica

Nomen a solemnibus

cb 52

Canto strofico legato al monastero di Solignac (Solemniacum) e con tutta probabilità al suo anniversario («hodie», i.8), messo in connessione con la liberazione di Gerusalemme (15 luglio 1099). In realtà, per quanto se ne sà, l'atto di fondazione del monastero è del 22 novembre 631 o 638.

Si tratta di un canto, inno o canzione (cantio)fra i più antichi (fra la i e la ii crociata) di tipo paraliturgico (Gaposchkin 2017: 180).

L'elemento interessante, che rende insolito questo canto, è che i musulmani non sono esplicitamente attaccati, ci si limita a identificarli con i pagani scacciati da Davide e con il monaco fanatico (al punto da castrarsi): non è una religione diversa il problema, ma il fanatismo. Gerusalemme è poi descrittà sulla base di un'ampia conoscenza della storia ebraica (mutuata dai libri di Samuele, ma anche di conoscenze più specifiche, come la Festa dei Fuochi): anche in questo caso non si percepisce (ancora) una presa di distanza dall'ebreo cme altro.

La strattura del canto rimane insolita, la bipartizione della strofa (con B che usa la seconda parte come refrain) unitamente alla ripetitività delle frasi melodiche, fa pensare la canzone contemporaneamente molto antica (l'attacco è quello tipico di un'intonazione salmodica) e forse ottenuta dalla ricombinazione di acclamazioni.

Fonti

B München, Bayerischen Staatsbibliothek, Clm. 4660 (CB) ca 1230 info f. 17r  
M Paris, Bibl.Nationale, Latin 3549 1205 [a] info | info f.164rv  
P Paris, Bibl. Nationale, latin. 3719 xiii sec. info | info f.41r-42r  
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a. A f. 1v si legge «Anno millesimo ccv ab Incarnatione Domini fecit me ligare Bernardus Iterii». Bernardus Iterius è vissuto nel 1163-1225.

Bibliografia

Legenda — Testo:   Edizione testo/musica   Riferimento

    B M P
Grimm 1843 212] ed. del solo refrain    
Schmeller 1847 33] #28    
Dreves 1922 [1895] 21.163] #233 (descr. MP 20.19-20)
Schumann 1970 [1930] i.104] #52 ed. critica
Spanke 1931 307] anniversario di Solemniacum      
Chailley 1960 111, 343] su Solemniacum      
Wentzlaft 1960 [a] 58-59] ricomposto da canti precedenti      
Spreckelmeyer 1974 184-192] analisi del testo (ed. in ii ed. 1987)
Clemencic 1979 61, 189] ed. mens. + trad. ted. e comm.
Gillingham 1993 98] amensurale
Grier 1994 1025] bibliografia      
Gaposchkin 2017 179-188] contenuti del testo      
Scharler 2019 #52] ed. mensurata  
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a. Friedrich-Wilhelm Wentzlaff-Eggebert, Kreuzzugsdichtung des Mittelalters. Studien zu ihrer geschichtlichen und dichterischen Wirklichkeit (Berlin, De Gruyter 1960).

Testi

S'è scelta la lezione di MP sostanzialmente coincidente. B, oltre a presentare numerose varianti testuali (v. appartato), considera refrain anche la sezione da Exultemus, omettendo quindi le porzioni Urbs insignis... e Tanta lucis...

Non crea particolari difficoltà il diverso numero diversi fra la prima e le altre strofe, perché l'intonazione è litanica (salmodica) e si ripete ogni volta: è pertanto indifferente avere 4 o 5 volte la stessa frase.

Interventi taciti: maiuscole, apostrofi e punteggiature resi secondo l’uso moderno; sciolte le forme tachigrafiche; adeguato l’uso di h; uniformata l’oscillazione ci/ti, f/ph, i/j/y, u/v; conservati i dittonghi semplici (ae/oe > e); semplificati i nessi mediolatini (mpn > mn); corrette scempiature, geminazioni ed errori non significativi.

i. Nomen a sollemnibus | trahit Solemniacum;
sollemnizent igitur | omnes preter monacum,
qui sibi virilia | resecavit serra cum;
illum hinc excipimus | quasi demoniacum;
ipse solus lugeat | reus apud Eacum!
–a
–a
–a
–a
–a
òoòoòoo–|òoòoòoo–
id.
id.
id.
id.
Da solenni eventi | nome ha Solenniaco:
che la solennizzino | tutti tranne il monaco,
che le sue pudende, | tristo, tagliò: Serraco; [a]
lo consideriamo | quasi demoniaco;
egli solo pianga, | reo, presso Èaco! [b]
Exsultemus | et letemur | canticum leticie,
ac reddamus | quas debemus | laudes regi glorie,
qui salvavit | urbem David | a paganis hodie.
bbc
ddc
eec
ooòo|ooòo|òoooòoo
id.
id.
Esultiamo | e cantiamo | canti di vittoria,
e gridiamo | (le dobbiamo) | lodi al re di gloria:
salva oggi ha | la città | da infedeli: è storia.
R. Festum agitur, | dies recolitur
in qua Dagon frangitur, | et Amalec vincitur
natis Agar pellitur, | Ierusalem eripitur
et Christianis redditur; | diem colamus igitur!
xx
xx
xx
xx
–—òoòoo|—òooòoo
ooòoòoo|–oooòòoo
òoòoòoo|oòoooòoo
oooòoòoo|òooòoòoo
Di beato, ricelebrato!
Dagon [c] è spezzato, | Amalek [d] schiacciato,
lsmael [e] cacciato. | Il Tempio, riacquistato,
Cristiani, vi è ridato: | su, il dì sia festeggiato!
ii. Hec urbs nobilissima | prima regem habuit,
in hac urbe maxima | Domino complacuit,
in ac propter hominem | crucifici voluit,
hic super apostolos | Spiritus intonuit.
    Questa città nobile, prima ebbe il re, un dì;
e per essa amore Cristo concepì;
qui, per l'uomo, in croce il Signor morì;
qui, sopra gli apostoli, Spirito apparì.
Urbs insignis, | ad quam ignis | venit annis singulis
quo monstratur, | quo amatur | omnibus in seculis
honorada, | frequentanda | regibus in populis!
    Gran città! Il fuoco [f] qua scende anno per anno.
Prova è data che essa è amata sempre: non v'è inganno.
Onorarla, frequentarla genti e re dovranno!
R. Festum agitur...     Di beato ...
iii. Urbs sacrata celitus, | ad amata superis;
regis tabernaculum, | templum arche federis,
hospitatem pauperum | et asilum miseris!
non timebis aliquod, | dum in ea manseris.
    Cara in cielo e amata da chi in cielo ha stanza,
tenda della Legge, tempio d'Alleanza,
è rifugio ai poveri, porto di speranza:
niente hai da temere, pur se resti a oltranza.
Tanta lucis | claritate | superatur sole luna,
Tanta vicit | sanctitate | omnes urbes hec urbs una;
non elegit | frustra locum | Gebuseus Areuna.
    Tanta luce e chiarità vincon certo sole e luna;
vince tutte le città lei che è santa, sola ed una;
non invano un gebuseo scelse il luogo: Areuna. [g]
R. Festum agitur...     Di beato ...
      [Trad. Bianchini 2003]

i. 1. Nomen ] Romen B — 2. sollemnizent igitur omnes ] sollempnis exigitur omnis B — 3. sibi ] tibi B — 4. illum hinc ] hic illum M — excipimus ] accipimus B — quasi ] tanquam B — 6. letemur ] cantemus B — leticie ] victorie B — 7. ac reddamus] et clamemus B — David ] Davit P
R.
2. et Amalec ] abimelech (spostato dopo pellitur) B — 3. natis ] natus B
ii. 1. prima regem ] primum regem B praema regest M — 2. in hac urbe ] hec eadem B — 3. in hac ... voluit ] om. B — 4. hic ] et B
iii. 1. ad ] et B — 2. regis ] legis B — 3. hospitatem ] hospitale B hospitalem M — 4. non ... manseris ] om. (sost. da in hanc mittit dominius ignem annis singulis, ma posta dopo federis) B — ea manseris ] ed meniseris P

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a. Non è noto alcun monaco chiamato Serraco, alcuni traduttori preferiscono interpretare, più opportunamente, serra cum come 'con il coltello' giustificando l'insolita inversione per ragioni rimiche.
b. Figlio di Giove, e uomo giusto, alla sua morte divenne giudice nel tribunale dell'Ade.
c. Rif. all'episodio biblico (Sam 1.5) in cui la statua pagana di Dagon, adorata anche dai Filistei, s'infrange di fronte all'Arca dell'Alleanza.
d. Amalek, citato in più versetti di Sam, e in molti altri passi biblici, identifica una tribù edomita ostile al popolo d'Israele.
e. Il figlio che Abramo ebbe dalla schiava Agar (Sam 16.15), da cui tradizionalmente nacque la popolazione araba.
f. Contrariamente a quanto creduto da molti non si tratta del fuoco dello Spirito Santo, ma del rito del Fuoco Santo che si celebra a Gerusalemme il sabato prima di Pasqua (Spreckelmeyer 1974: 189).
g. Arauna il gebuseo (2 Sam 24) era proprietario del terreno che Davide comprò per fondarvi Gerusalemme.

Musica

Benché l'attacco di α e β sia simile, in realtà la struttura metrica suggerisce una diversa scansione del ritmo (che tuttavia conserva i 4 accenti).

L'attacco in levare del refrain (γ) è suggerito in parte dalla posizione della tonica, ma più significativamente dalla posizione forte del sol (quindi in battere), attorno al quale ruota la melodia della canzone.

1. la ] si plicato (o solo si) P 2. do|mi fa ] re|do mi P

Esecuzioni

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