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Thibaut de Champagne in una miniatura
dal codice F-Pn, Fr. 846, f. 94r [ms °O (ca. 1280-90)]

Thibaut de Champagne

Thibaut (Troyes 1201 - Pamplona 1253), iv conte di Champagne e dal 1239 i re di Navarra, è detto 'il Postumo' (nacque sei giorni dopo la morte di suo padre) o 'il Trovatore', essendo oggi ricordato come poeta.
Visse in gioventù alla corte di Francia dove s'innamorò di Bianca di Castiglia madre e tutrice del re minorenne Luigi ix. Partecipò alla crociata contro gli Albigesi (1229) e fu protagonista nel proseguimento della vi crociata. Scaduto il decennale accordo di convivenza Tebaldo, con altri grandi di Francia, arma un esercito per impadronirsi di Gerusalemme (1239). Presagita la disfatta si rifugerà definitivamente in Navarra.
Dante lo cita fra i massimi poeti del suo tempo (De vulgari eloquentia, I.ix.3)

Au tans plain de felonie
Il riferimento alla scomunica (vv. 7-8) rimanda alle due celebri di Gregorio IX contro Federico II. Legate alla paura di Roma che Federico volesse ricongiungere la Sicilia all'Impero soffocando lo Stato della Chiesa si collocano in due momenti della VI crociata. La necessità di partire, che allontana il poeta dalla dama rimanda alla partenza di Thibaut per la Terra santa (giugno 1239) e quindi, più probabilmente, ci si riferisce alla seconda scomunica (marzo 1239).
La chanson come altre in precedenza è indirizzata a Philippe de Nanteuil (v. 23), altro nobile troviere che lo accompagnerà nella crociata in Terra Santa (1239). Non si sa chi sia il «Lorent» citato al v. 46, ma un'altra chanson (Je me cuidois partir) affianca Lorent e Philippe quali compagnons di Thibaut: «Renaut, Phelipe, Lorent | molt sont or ci mot sanglent ...»

fonti: M T O U R K V (esempio in basso da K)
versificazione:
   a7' b7 b7 a7' b7 c8 c7 b7 b7 – 6 strofe doppie (9 vv.) con l'ultima come envoi (4 vv.)

— The Early Music Consort (David Munrow) | Argo 1970 [v. Lp/Cd]
— Modo Antiquo (Bettina Hoffman) | Amadeus 'Speciale' 2000 | info
— strumentale: Atrium musicae de Madrid (Gregorio Paniagua) | Harmonia Mundi 1979 | info

da Joseph Bédier, Pierre Aubry, Les chansons de croisade avec leurs mélodie, Paris: Honore Champion, 1909, p. 181

Au tans plain de felonie,
D'anvie et de traïson,
De tort et de mesprison,
Sans bien et sans cortoisie,
Et que entre nos baron
Faisons tot le siecle empirier,
Que je voi escomenier
Ceus qui plus offrent reson,
Lors vueil dire une chançon.




5
In tempi pieni d'ipocrisie,
d'invidia e tradimenti,
di torti e di soprusi,
senza eleganza e senza cortesia,
in cui per colpa di noi sovrani
il mondo è ridotto al peggio,
in cui vedo scomunicato
chi ha ragioni da vendere,
voglio fare una canzone.
Li roiaumez de Surie
Nos dit et crie a haut ton,
Se nos ne nos amendon,
Por Dieu que n'i alons mie:
N'i ferions se mal non.
Diex aime fin cuer droiturier:
De tex gens se velt aidier;
Cil essauceront son non
Et conquerront sa maison.
10




15
Il regno di Siria
ci parla e grida ad alta voce
che se non ci redimiamo,
in nome di Dio, non faremo nulla
e procureremo solo male.
Dio ama il cuore nobile e coraggioso.
Di tal gente si pone in aiuto:
quelli che esalteranno il suo nome
e conquisteranno le terre che sono sue.
Encor vaut mielz toute voie
Demorer en saint païs
Que aler, povres, chaitis,
Ou il n'a solas ne joie.
Phelipe, on doit paradis
Conquerre par mesaise avoir,
Que vos n'i troverez voir
Bon estre, ne jeu ne ris
Que vos aviez apris.

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25
Eppure è assai meglio
dimorare nel Sacro Paese
che andare, povero, miserabile
dove non c'è piacere ne gioia.
Philippe, il paradiso si deve
conquistare attraverso privazioni,
poiché non ritroverete
i beni, i passatempi e le risate
che avevate in precedenza.
Amors a coru en proie
Et si m'en meine tot pris
En l'ostel, ce m'est a vis,
Dont ja issir ne querroie,
S'il estoit a mon devis.
Dame, de cui biauté fet oir,
[je vous faz bien a savoir:]
Ja de prison n'istrai vis,
Ainz morrai loialz amis.


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35
L'amore è andato a caccia,
e dapprima mi conduce
all'abergo, come sembra,
da cui giammai fuggirei
se fosse per me.
Signora, ornata di bellezza,
[voglio che voi sappiate]
che non uscirò mai vivo da tal prigione
ma morirò leale amico.
Dame, moi couvieut remaindre,
De vos ne me quier partir;
De vos amer et servir
Ne me soi onques jor faindre,
Si me vaut bien un morir
L'amors qui si m'assaut sovent;
Adès vostre merci atent,
Que biens ne me puet venir,
Se n'est par Vostre plaisir.



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45
Signora, vorrei rimanere:
non voglio separarmi da voi;
dall'amarvi e dal servirvi
non mi sono mai sottratto;
val quanto il morire
l'amore che mi assale sovente.
Ora non attendo che la vostra grazia
perché alcun bene può venire
se non è per vostro piacere.
Chançon, va mo dire Lorent
Qu'il se gart outreement
De grant folie envahir,
Qu en li avroit faus mantir.
Canzone, di' a Lorent
che si guardi assolutamente
d'intraprendere la grande follia
che indurrà i bugiardi a mentire.

Seignor, sachiez, qui or ne s’an ira
Nessun riferimento storico concreto permette di datare questa canzone, che è stata tradizionalmente assegnata al periodo precedente la partenza di Thibaut per l’unica spedizione in Terra Santa alla quale ha partecipato. La crociata, predicata alla fine del 1234, riesce a concretizzarsi solo qualche anno più tardi e i crociati si imbarcano a Marsiglia nell’agosto del 1239. Tutti i critici sono concordi nel datare la canzone tra questi due termini, risalendo in qualche caso fino al 1230, anno in cui per la prima volta Thibaut si era impegnato a partire per la Terra Santa [...]. Poiché è stato in più occasioni rilevato come questo testo si serva del lessico e dei motivi tipici della predicazione, non escluderei invece che esso debba essere fatto risalire proprio al tempo della prima presa di croce di Thibaut, in quell’anno 1235 quando l’entusiasmo suscitato dai predicatori fu tale da costringere il papa ad adoperarsi per dissuadere i crociati da una partenza prematura. [Luca Barbieri da Troubadours, Trouvères and the Crusades]

fonti: °K 1r | °M 13v | °N 1v | °O 127r | °V 1v | °X 8v — solo testo: °S 316r | °T 2v |
versificazione:
  10 ab ab c’c’b – 5 strofe doppie (7 vv.) con l'ultima come envoi (3 vv.)

— René Zosso, Clemencic Consort (1999; registr. 1995) | info [a]
— Alla Francesca (2012) | info
— Paula Bär-Giese, soprano - Hans Meijer, liuto (live 2019)

a. Sulla musica di Thibaut, nella versione di Zosso, fu adattata una canzone di cronaca bretone, Aloïda dei Tri Yann (1995) | info | audio

Seignor, sachiez, qui or ne s’an ira
en cele terre ou Diex fu mors et vis
et qui la croiz d’outremer ne penra
a painnes mais ira en paradis.
Qui a en soi pitié ne remembrance,
au Haut Seignor doit querre sa vanjance
et delivrer sa terre et son païs.




5
Signori, sappiatelo, chi ora non andrà
in quella terra dove Dio fu messo a morte e resuscitò
e chi non prenderà la croce d’oltremare
difficilmente potrà mai andare in paradiso.
Chi ha in sé compassione e buona memoria,
deve compiere la vendetta dell’Altissimo
e liberare la sua terra e il suo paese.
Tuit li mauvais demorront par deça
qui n’ainment Dieu, bien ne honor ne pris;
et chascuns dit: «ma fame que fera?»
«je ne lairoie a nul fuer mes amis».
Cil sont cheoit en trop fole atendance,
qu’il n’est amis fors que Cil, sanz doutance,
qui por nos fu en la vraie croiz mis.


10
Resteranno qui solo i vili
che non amano Dio, né il bene, né l’onore, né la reputazione;
essi dicono: “e mia moglie cosa farà?”
“non lascerò per nessuna ragione i miei amici”.
Sono invischiati in vane preoccupazioni,
poiché non c’è vero amico al di fuori di Colui, certamente,
che per noi fu posto sulla vera croce.
Or s’an iront cil vaillant bacheler
qui ainment Dieu et l’onour de cest mont,
qui sagement vuelent a Dieu aler;
et li morveus, li cendreus demorront:
avugle sont, de ce ne dout je mie.
Qui .i. secors ne fait Dieu en sa vie
et por si po pert la gloire del mont.
15




20
Presto partiranno i giovani valorosi
che amano Dio e l’onore del mondo,
che saggiamente vogliono andare verso Dio;
e i pavidi e i debosciati resteranno:
sono ciechi, non ho alcun dubbio.
Chi non soccorre Dio neppure una volta nella vita,
per così poco perde la gloria del mondo.
Diex se laissa por nos en croiz pener
et nos dira au jor ou tuit vanront:
«Vos qui ma croiz m’aidastes a porter,
vos en irez là ou mi angle sont:
là me verroiz et ma mere Marie;
et vos par cui je n’oi onques aïe
descendrez tuit en anfer le parfont».



25
Dio si lasciò martoriare sulla croce per noi
e ci dirà nel giorno in cui tutti saranno radunati:
“voi che m’avete aiutato a portare la croce,
voi andrete là dove sono i miei angeli:
là vedrete me e mia madre Maria;
e voi dai quali non ho mai ricevuto aiuto
scenderete tutti nell’inferno profondo”.
Chascuns cuide demorer touz haitiez
et que jamais ne doie mal avoir;
ainsi les tient Anemis et pechiez
que il n’ont sens, hardement ne pooir.
Biax sire Diex, ostez leur tel pensee,
et nos metez en la vostre contree
si saintement que vos puissons veoir.

30




35
Ognuno si illude di poter vivere sempre spensierato
e pensa che non avrà mai preoccupazioni;
il Nemico e il peccato li possiedono a tal punto
che non hanno discernimento, né audacia, né energia.
Buon Signore Dio, togliete loro questa illusione
e mettete noi nel vostro regno
così santamente che vi possiamo vedere.
Douce Dame, roïne coronee
priez por nos, vierge bone eüree,
et puis aprés ne nos puet mescheoir.
Dolce Signora, regina incoronata,
pregate per noi, Vergine beata,
e così non ci capiterà nulla di male.