Frontespizio della prima edizione, conservato a Ostiglia nel fondo musicale della biblioteca dell'Opera Pia Giuseppe Greggiati.

Marcus Meibom
Antiquae musicae auctores

Amstelodami: Ludovicum Elzevirium, 1652

l'autore | l'opera | le edizioni | la fortuna

l'autore

Marcus Meibom nasce a Tönningen nel 1621 circa. Fu filologo, matematico e apprezzato bibliotecario. Il suo grande amore per la letteratura greca e latina lo condusse allo studio della musica antica, in particolare quella greca. Questo lo portò a pubblicare il suo libro più famoso, Antiquae musicae auctores septem (Amsterdam 1652).

Conoscendo l'interesse della regina Cristina di Svezia per la cultura degli antichi, Meibom le dedicò il suo libro con l'intento di entrare nelle sue grazie. La regina riconoscente lo invitò alla sua corte a Stoccolma come reale assistente bibliotecario. Inoltre, affascinata dai suoi racconti e dalle sue descrizioni, gli diede l'incarico di fabbricare alcuni strumenti che ricalcassero quelli dei greci per poter tenere un concerto; durante l'esibizione venne invitato a cantare, suscitando le risate di scherno da parte di alcuni cortigiani. Irato, colpì violentemente con un pugno Pierre Bourdelot, il dottore personale della regina e venne in seguito allontanato.

Trovò lavoro a Copenaghen presso la corte di Federico iii come educatore e regio bibliotecario; a lui è dedicato il Dialogus de proportionibus (Copenaghen, 1655), l'altro suo libro dove tratta di musica antica. Venne allontanato dalla corte pare per causa di scarsa attenzione verso i suoi doveri e riparò ad Amsterdam dove divenne professore di storia, e vi rimase per il resto della sua vita (a parte tre anni in Inghilterra, dal 1674 al 1677).

Morì nel 1710 in condizioni di estrema povertà, costretto a vendere all'asta parte della sua ricchissima libreria.

L'apporto culturale e umanistico di Meibom nell'area scandinava fu molto rilevante anche al di fuori della musicologia: nel gennaio 2010 si è tenuto, in occasione del trecentesimo anniversario della sua scomparsa, l'International Marcus Meibom Symposium, due giornate di studi in suo onore.

l'opera

Meibom ha raccolto fra i più importanti libri scritti da antichi filosofi e studiosi sulla musica greca. Alcuni erano già stati precedentemente pubblicati, ma spesso (a detta di Meibom) con traduzioni lacunose e imprecise. Perciò scelse di ripubblicarli con una traduzione da lui curata personalmente e ponendo anche il testo originale in greco sulla colonna a fianco. L' opera è in due volumi. I testi in greco sono con la traduzione latina a fronte.

Tomo I

[frontespizio] c.n.n. 1r
[dedica] cc.n.n. 2r-4r
[sommario] c.n.n. 4v

Lectori benevolo, cc.n.n. 5r-16v
Canticum Ss. Ambrosii et Augustini, cc.n.n. 17r-20v
[note] cc.n.n. 21r-24v

I. Aristoxeni harmonicorum elementorum libri iii

[biografia di Aristosseno «ex Suida» (greco e latino)] c.n.n. 1r
Lectori erudito, c.n.n. 2r-v
Liber I (pp. 1-29) | II (30-58) | III (58-74) | Notae, addenda, corrigenda (75-132)

È il più antico scritto di musica greca giuntoci in buone condizioni. È la prima parte di un più grande lavoro sulla musica, andato perduto. Si sono salvati solo questa parte sugli elementi dell'armonia e pochi frammenti sulla ritmica.

II. Euclidis introductio harmonica

[frontespizio] c.n.n. 1r
Lectori benevolo, c.n.n. 2r-v
Introductio Harmonica (pp. 1-22) | Sectio Canonis (23-40) | III (58-74) | Notae (41-68)

È il primo autore che tratta della matematica dei suoni. Meibom raccoglie nello stesso libro le sue due uniche opere sulla musica, Introductio harmonica e Sectio canonis.

III. Nicomachi Geraseni, pythagorici, harmonices manuale

[frontespizio] c.n.n. 1r
Lectori benevolo, c.n.n. 2r-v
Liber I (pp. 1-28) | II (29-41) | Notae (43-60)

È un trattato in due libri che, a dispetto del titolo, non vertono sullo stesso argomento; nel primo l'autore definisce chiaramente la materia. Nel secondo riporta estratti musicali, che sembrano però appartenere ad un'altra opera.

[Primo libro:]
1. Libellum hunc manualem, esse commentarium de harmonices elementis.
2. De duabus vocis speciebus; tum intervalli discrete, tum continua, deque earum locis.
3. Primam in sensibilibus musicam circa planetas considerari, illorum deinde imitatione eam, quae nobis in uso est, constitutam.
4. Secundum numerum administrari quae in sonis existunt.
5. Ad septem cordis constantem lyram addita octava Pythagoram dia pa-son constituisse harmonian.
6. Quomodo arithmeticae sonorum rationes sint inventae.
7. De ipsius dia pason divisione secundum genus diatonum.
8. Explicatio eorum quae in Timeo dicta sunt harmonicae.
9. Testimonium eorum quae dicta sunt a Philolao.
10. De arithmeticarum rationum aptatione ad sonos.
11. De ipso bis dia pason secundum genus diatonicum.
12. De sonorum, secundum tria genera, progressione et divisione.

IV. Alypii introductio musica

[frontespizio] p. 1
Lectori erudito, p. 3
Boethii Musicae libri iv, caput iii, pp. 5-6
Naotae ... Boethii, pp. 7-8
Introductio Alipii (pp. 1-65) | Notae (66-80)

Alipio divise la musica in sette parti: 1. De sonis; 2. De intervallis; 3. De systematibus; 4. De generibus; 5. De tonis; 6. De commutationibus; 7. De ipsa cantus compositione. Ma qui so propone solo De tonis. Per tale motivo secondo Meibom quest'opera è un frammento e il resto è andato perduto.

V. Gaudentii, philosophi, introductio harmonica

[frontespizio] c.n.n. 1r
Lectori benevolo, c. 2r-v
Armonica introductio (pp. 1-29) | Notae (30-40)

Tratta dei primi elementi dell'armonia. I titoli dei vari paragrafi sono: De voce. De sono. De intervallo. De systematibus. De generibus.

VI. Bachii senioris introductio artis musicae

[frontespizio] c.n.n. 1r
Lectori benevolo, c. 2r-v
Introductio (pp. 1-25) | Notae (26-36)

È scritto in forma di dialogo, a domanda e risposta. Anche in questo caso, come d'altronde suggerisce il titolo stesso, tratta solo dei primi elementi della musica.

4 tavole: Genere diatonico, i 15 modi antichi [i] · Genere cromatico, i 15 modi antichi [ii] · Genere Armonico, i 15 modi antichi [iii] · I tre generi di Aristosseno [iv]

Tomo II

[frontespizio] c.n.n. 1r
[dedica] cc.n.n. 2r-3r

[VII.] Aristidis Quintiliani de musica libri iii | Martiani Capellae de musica libri ix

[frontespizio] p. 1
Lectori benevolo, p. 3v-4
Quintiliani Liber I (pp. 1-58) | II (59-111) | III (112-164)
Capellae Liber (pp. 165-198)
Notae Quintiliani libri I (pp. 199-282 | II (282-309) | 309-338
Notae Capellae libri (339-363)

Diversamente dai contributi raccolti nel primo volume, riguardanti per lo più gli elementi basilari della musica e dell'armonia, qui Aristide Quintiliano spiega i principi della composizione e della ritmica degli antichi. Meibom fu il primo a interessarsi a quest'opera ritenuta molto importante per comprendere la musica greca.

L'edizione di Marziano Cappella è sostanzialmente un estratto del terzo libro di Aristide Quintiliano che era stato utilizzatonell'ambito di un progetto più grande: una sorta di enciclopedia in nove libri dove trattava di vari ambiti (retorica, aritmetica, geometria, astronomia, grammatica, dialettica e musica). Meibom decise di aggiungerlo come una sorta di appendice.

le edizioni

1652

Antiquae musicae auctores septem graece et latine, Marcus Meibomius restituit ac notis explicavit, 2 voll., Amstelodami: Apud Ludovicum Elzevirium, 1652.

I: pp. [48], [4]+132, [4]+68, [4]+60, 8+80, 4 tavv.
II: pp. [6], 364, [4]+40, [4]+36

Coll. di rif.: I-Mc

I II [D-Mbs (da microfiches ed. 1988)]

I II [Google libri: D-Mbs]

1977 - anastatica

Antiquae musicae auctores septem graece et latine, Marcus Meibomius restituit ac notis explicavit, 2 voll., New York: Broude bros., 1977.

Coll. di rif.: I-CRg

Alcuni trattati furono furono pubblicati precedentemente al 1652, ma Meibom stesso criticò duramente queste edizioni, affermando che le traduzioni erano molto lacunose e spesso l'autore aveva completamente frainteso il senso generale del discorso. Di seguito si riportano le pubblicazioni precedenti alla nostra:

Johannes Meursius, Aristoxenus, Nicomachus, Alypius, Auctores musicae antiquissimi, hactenus non editi. Joannes Meursius nunc primus vulgavit et notas addidit, Lugduni Batavorum, ex officina Ludovici Elzeviri, 1616.

Antonius Hermannus Gogava, Aristoxeni, musici antiquissimi, harmonicorum ele-mentorum libri iii. Claudii Ptolemaei harmonicorum libri tres, Aritsotelis de objecto auditus fragment. ex Porphyrii commentar. Omnia nunc primum latine conscripta, Venetiis, apud Vincentium Valgrisium 1562.

Pierre Forcadel, Le livre de la musique d'Euclide, traduite par Pierre Forcadel, Paris, Charles Perier, 1566.

La migliore raccolta di trattati di musica greca posteriore all'opera di Meibom, dove peraltro i saggi sono più o meno gli stessi, è:

Karl Von Jan, Musici scriptores graeci: Aristoteles, Euclides, Nichomachus, Bacchus, Gaudentius, Alypius et melodiarum veterum quidquid extat. Recognovit prooemiis et indice instruxit Carolus Janus, «Bibliotheca scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana», Lipsiae: in aedibus B. G. Teubneri, 1895.

la fortuna

Il libro ebbe un' importanza fondamentale nella storia della musica antica. Probabilmente non ebbe un grosso successo commerciale (ne è la prova il fatto che non abbia avuto ristampe almeno fino al 1977), ma di fatto segna la svolta nello studio dell'antica musica greca, costituendo il punto di partenza per chiunque abbia voluto approcciarsi a questa disciplina negli anni a venire almeno fino al 1895, anno di pubblicazione del Musici scriptores graeci di Karl von Jan. Come fa notare il Lichtenthal, alcuni brani di questa antologia erano già stati raccolti e pubblicati precedentemente, ma senza la cura editoriale che rende il lavoro di Meibom molto più apprezzato:

Vero è che Antonio Gogavino e Giovanni Meursio hanno pubblicato una raccolta d'alcuni autori greci musicali; ma dall'uno l'abbiamo in versione latina, e dall' altro col testo greco pieno d'errori; di maniera che ambo le raccolte valgono assai poco. Molto migliore ad anche più ragguardevole rispetto alla qualità degli autori, è la raccolta pubblicata dopo di loro da Marco Meibomio.

L'interesse crescente nello studio della pratica musicale greca e romana, rende questo libro una delle più importanti pubblicazioni del settore; per questo motivo Meibom è considerato un pioniere, fra i primi ad approcciarsi alla disciplina.

Scheda a cura di Emiliano Michelon © 2010
note, bibliografia e traduzioni a cura di Silvia Fanton © 2009