Annotazioni

 

Angeli musicanti (1899), mosaico, da un disegno di Sir Edward Burne-Jones, 1899.
Bournemouth (Dorset, Inghilterra), Chiesa di San Pietro.

Ceciliani e solesmensi

La riforma gregoriana

 

 

 

 

Cecilianesimo

da Jaschinski 2004 [2006]

99] L'Illuminismo aveva contrapposto allo sfarzo e alla prodigalità barocca la ragione e la sobrietà ...

Il modo in cui ci si immaginava l'ideale della musica come 'arte musicale sacra' fu descritto in maniera pregnante da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1776-1822) nel suo saggio Alte und neue Kirchenmusik ['Vecchia e nuova musica sacra'] (1814):

Purissima, santissima, quanto mai ecclesiale deve perciò essere la musica che scaturisce dall'intimo solo come espressione di quell'amore, senza tener conto di tutta la realtà profana e in spregio di essa. Così sono le opere semplici e dignitose di Palestrina, considerate il vertice della pietà e dell'amore, le quali proclamano il divino con potenza e maestà.

... In campo cattolico lo spirito roman tico diede vita al 'movimento ceciliano', che ebbe in Anton Friedrich ]ustus Thibaut ( 1774-1840) il suo padre spirituale. Nel suo scritto Ober Reinheit der Tonkunst ['Sulla purezza dell'arte musicale'] (1825) egli propose enfaticamente Palestrina come modello e respinse in maniera rigorosa, per esempio, la musica strumentale eseguita in chiesa.

L'istanza storicistica di Thibaut fu portata avanti da Karl Proske ( 1794-1861), direttore del coro e canonico del duomo di Ratisbona, soprattutto con la sua raccolta Musica Divina (1853).

La personalità guida del movimento divenne poi il compositore Franz Xaver Witt ( 1834-1888), alla cui iniziativa si deve la fondazione ... dell'Allgemeiner Cacilienverein fur die Ldnder deutscher Zunge (ACV) [Associazione generale di Santa Cecilia per i paesi di lingua tedesca].

Durante il concilio Vaticano I (1870) Pio ix (1846-1878) approvò l'associazione con il breve Multum ad movendos animos. In questo modo essa divenne un'organizzazione di diritto pontificio, che in futuro avrebbe dovuto riferire regolarmente e direttamente a Roma sullo stato della musica sacra. Altri paesi come la Francia, l'Olanda, gli USA, la Polonia, l'Austria, l'Irlanda e l'Italia diedero vita ad associaz ioni corrispondenti ...

102] Il cecilianismo concepì la liturgia come un rito giuridicamente regolato con precisione. Anche la musica sacra doveva seguire una legislazione rigorosa. La qualità artistica era di secondaria importanza. Il più delle volte furono musicisti di scarso talento a comporre seguendo chiché di maniera, secondo l'ideale di questo movimento. l compositori più importanti di quel tempo non dimostrarono quasi nessun interesse per la musica liturgica e svilupparono un loro stile personale ...

106-108] Subito dopo essere salito al soglio pontificio, Pio X (1903- 1914) pubblicò un motu proprio sul rinnovamento della musica sacra intitolato, dalle prime sue parole, Tra le sollecitudini (22.11.1903). Esso era sostanzialmente opera del padre gesuita Angelo De Santi, che fu tra i fondatori del Pontificio istituto di musica sacra e presidente, per un certo periodo, dell'Associazione italiana di S. Cecilia ... vengono per la prima volta stabiliti uno stile ideale e una corrispondente gerarchia delle diverse musiche:

1. canto gregoriano quale canto liturgico per eccellenza, da promuovere e introdurre dappertutto;
2. polifonia vocale romana;
3. musica più moderna (contemporanea), che però non deve avere un carattere profano o da opera teatrale;
4. canto popolare in lingua volgare per funzioni religiose al di fuori della liturgia solenne.

... Il motu proprio rimase un documento rispettato e determinante sino alla fine degli anni 1950.

109] ... Dom Eugène Cardine (1905-1988), anche lui monaco di Solesmes, diede inizio negli anni Cinquanta, in qualità di professore di gregoriano nel Pontificio istituto di musica sacra a Roma, a un nuovo indirizzo n ello studio di questo repertorio, la semiologia (dottrina del significato musicale dei segni). Le sue ricerch e dimostraron o che la Vaticana aveva bisogno di una revisione anche per quanto riguardava le melodie.

 

Solesmensi

1833 | La congregazione benedettina di Solesmes fu fondata nel 1833 da Prosper Guéranger e, elevata ad abbazia nel 1837, divenne casa madre francese dell’ordine e fulcro propulsivo dell’interesse che l’Ottocento rivolse al canto liturgico.

1859 | Qui, sulla base di studi paleografici, si definirono le forme della vocalità gregoriana ancor oggi praticate. Forte del Méthode di un confratello (Augustin Gontier 1859) la congregazione pose al Congresso musicale di Parigi del 1860 la necessità di un recupero del gregoriano delle origini, ripulito dalle forme ritmate e armonizzate della pratica di quegli anni.

1880 | Dopo un ventennio di ricerche dom Joseph Pothier (1835-1923) pubblicò Les mélodies grégoriennes (1880), testo celebrato al Congresso di Arezzo (1882) in un clima convintamente ceciliano.

L’anno successivo apparve la nuova edizione del Liber gradualis (Pothier 1883), ma Roma non accordò il privilegio – già rinnovato fino al 1898 al Graduale romanum di Ratisbona (Pustet 1871), che aveva sostituito l'Editio Medicaea (1614, cosiddetta perché stampata a Roma nella stamperia Medici), realizzata sotto l'influsso dello stile palestriniano.

1889 | Con l’intenzione di avvalorare l’edizione di Pothier il giovane André Mocquereau (1849-1930) promosse quindi la monumentale pubblicazione dei facsimili della Paléographie musicale (1889), primo esempio di stampa fotografica in scala di grigi.

La pubblicazione, in quanto riproduzione documentaria, venne a contrapporsi alla rigidità della ricostruzione editoriale del Liber, e la diversità d’approccio fu aggravata da divergenze sulle proprietà ritmiche del canto (Pothier più orientato a valorizzare il testo, Mocquerau la morfologia neumatica).

1901 | L’applicazione di una legge del governo francese del 1901 che richiedeva l’approvazione di Stato per la costituzione di congregazioni religiose obbligò i solesmensi a trasferirsi nel 1903 in Inghilterra (torneranno in Francia solo nel 1922).

1908 | Le difficoltà politiche produssero però una ritrovata unità interna, nonché il sostegno del neo eletto Pio X che nel 1904 incaricò Pothier di predisporre quella che sarà l’Editio Vaticana (1908).

1930 | La scuola di canto istituita presso l’abazia promosse numerose incisioni fra cui, nel 1930, una collezione di 12 dischi (78 giri) della His Master’s Voice [] che fece epoca.

Bibliografia:
Katherine Bergeron, Decadent enchantments: The revival of gregorian chant at Solesmes (Berkeley: University of California Press, 1998)
Katherine Ellis, The politics of plainchant in fin-the-siècle France (Farnham, Burlington: Ashgate, 2013).


Te deum

Te deum simplex

Te deum solenne

solesmense (solenne)

Vaticano (solenne, 2013)

Notre Dame (Pierre Cochereau, anni '50)

in italiano, Jesi 2017 (Marco Agostinelli)

Clemencic (da Ludus Danielis)

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Padre Davide da Bergamo, Sonata per offertorio e postcommunio

Verdi, Dies irae (Toscanini, 1951)

Salve regina (Parcel Pérès, Ensemble organum)

Jerycho (2022)