Iubal, Pitagora e la massoneria

La Bibbia

I testi antichi di musica rimandano l'origine della musica a Iubal, personaggio biblico, sesto discendente di Caino.

[17] Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. [18] A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamech. [19] Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla. [20] Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. [21] Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. [22] Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama. (Genesi, 4)

In realtà nel capitolo successivo della Genesi, si narra della discendenza di Set, fratello di Caino, che sembra molto simile alla precedente (il padre di Noè ha lo stesso nome del padre di Iubal). In pratica:

Quello che qui interessa è che una stessa genealogia è maledetta se figlia di Caino e 'salvata' (anche dal diluvio) se figlia di Set (in sostituzione del defunto Abele). L'acquisizione di un mestiere (la pastorizia, la musica, la lavorazione dei metalli) – quindi la conoscenza – appartiene alla discendenza maledetta (che, se non interverrà un adeguato stratagemma, sarà spazzata via dal diluvio), così come il mangiare la mela dell'Albero della Conoscenza sarà la causa dell'allontamento dal Paradiso Terrestre.
Le competenze acquisite siono di fatto la musica e l'architettura, archetipi matematici del sapere riservato ai pochi.

Gaffurio e Zarlino

Franchino Gaffurio (1451-1522) uno dei più importanti teorici e musicisti del suo tempo, scrive nelle primissime righe della sua Theorica musice (Milano 1492):

... musices disciplinam ... Iosephus ac Sacre Littere Iubalem, de stirpe Chaym, cytara et organo primum instituisse ferunt ex numeraro maleorum sonitu exquisitam.
[... Giuseppe e le Sacre Scritture tramandano che Iubal della tribù di Caino per primo produsse una musica raffinata con la cetra e con l'organo, deducendola dal calcolo del suono dei martelli.]

Un secolo dopo, l'altro grande teorico dell'antichità, Gioseffo Zarlino (1517-1590), si esprimeva più o meno allo stesso modo nelle sue Istituzioni armoniche (1558):

Percioché (come dicono Mosè, Gioseffo, et Beroso Caldeo) avanti che fusse il diluvio universale [la scienza della musica] fu al suono de' martelli trovata da Iubale della stirpe di Caino.

Mosè, ricordato quale autore del Pentateuco, è in effetti fonte autorevole, non solo come profeta ma in quanto musico: numerosi salmi e soprattuto il Cantico di Mosè, celebrato fra i più riusciti del Vecchio Testamento e intonato in lode al Signore con strumenti e balli (Esodo 15,1 ss.), lo pone fra i primi compositori della storia, e primissimo della cultura ebraica. Il passo a cui si riferiscono Gaffurio e Zarlino (Genesi 4,21) dice:

Il fratello di questi [di Iabal] si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto ["cithara et organo" secondo la Vulgata].

Il riferimento ai martelli è al versetto successivo:

Zilla a sua volta partorì Tubalkain, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro.

Iubal e Tubalkain (Vulcano) erano quindi fratellastri, l'uno musico, l'altro fabbro.
Anche Flavio Giuseppe (37 - post 103), storico ebreo di lingua greca, nelle Antichità giudaiche (20 libri) si limita a ripetere la Genesi precisando semmai che il fratellastro fu anche valoroso guerriero, attività dalla quale sapeva trarre piacere personale:

Jubal, figlio della stessa madre [Ada], coltivò la musica e inventò il salterio e la citara. Jubel [altra versione del nome di Tubalkain], uno dei figli dell'altra moglie [Zilla ovvero Sella], superava tutti per forza, si distinse nell'arte della guerra con valore, e da questa traeva quanto soddisfa i piaceri del corpo, e fu il primo che inventò la lavorazione dei metalli. [I, § 64]

Beroso (citato solo da Zarlino), storico babilonese del IV-III sec. a.C. ripete in buona sostanza Giuseppe Flavio.
Che ci possa essere una relazione fra i martelli di Tubalkain e la musica di Iubal è in realtà una sovralettura che intreccia il dettato biblico con un episodio tradizionalmente riferito a Pitagora.

L'episodio, che poi diverrà celeberrimo, è quello ricordato da Giamblico (250-325) nella sua Vita di Pitagora:

… mentre passava dinanzi all'officina di un fabbro, per sorte divina udì dei martelli che, battendo il ferro sopra l'incudine, producevano echi in perfetto accordo armonico tra loro, eccettuata una sola coppia. Egli riconobbe in quei suoni gli accordi di ottava, di quinta e di quarta e notò che l'intervallo tra quarta e quinta era in se stesso dissonante ma tuttavia atto a colmare la differenza di grandezza tra i due. Rallegrato che con l'aiuto di un dio il suo proposito fosse giunto a compimento, entrò nell'officina e dopo molto prove scoperse che la differenza nell'altezza dei suoni dipendeva dalla massa dei martelli ...

In pratica, prosegue Giamblico, se la differenza dei martelli era doppia, 1 a 2, il suono prodotto era l'ottava, se 2 a 3 la quinta, se 3 a 4 la quarta, se 8 a 9 il tono. S'accorse così che con quattro martelli in rapporto di 6, 8, 9 e 12 si potevano ottenere tutti i rapporti ascoltati nell'officina e i relativi intervalli.

Che Gaffurio bene conoscesse la scoperta di Pitagora lo si evinge dall'incisione riprodatta nella sua Theorica musice:

Iubal e Pitagora

Il punto di contatto fra Jubal e Pitagora è tuttavia molto più antico. Bisogna risalire alle Etimologie di sant'Isidoro di Siviglia (560-636) per trovare la causa del sincretismo fra le due tradizione. Nel III libro Isidoro affianca Iubal a Pitagora, senza probabilmente prevedere le conseguenze:

Moyses dicit repertorem musicae artis fuisse Tubal [Iubal], qui fuit de stirpe Cain ante diluvium. Graeci vero Pythagoram dicunt huius artis invenisse primordia ex malleorum sonitu et cordarum extensione percussa. [III, 16/1]
[Mosè dice che Tubal [Iubal], della stirpe di Caino, inventò la musica prima del Diluvio. I greci però dicono che i princìpi di quest'arte siano stati scoperti da Pitagora dal suono di martelli e da corde tese e percosse.]

La notizia di Pitagora è derivata da Cassiodoro (490-583) che a sua volta la recupera da San Gaudenzio (V sec.), che tuttavia tacciono di Iubal.
Non è possibile dire chi per primo sovrappose consapevolmente il racconto di Iubal con quello di pitagora. Una delle fonti più antiche è forse l'Historia scholastica (1160) di Petrus Comestor:

... Porro Henoch genuit Irad, qui Maviael, qui Mathusael, qui Lamech, qui septimus ab Adam, et pessimus, qui primus bigamiam introduxit, et sic adulterium contra legem naturae, et Dei decretum, commisit. In prima enim creatione unica unico facta est mulier, et Deus per os Adae decreverat: Erunt duo in carne una Gen. II. Accepitque duas uxores Adam et Sellam.
Genuitque Ada Jabel, qui adinvenit portatilia pastorum tentoria ad mutanda pascua, et greges ordinavit, et characteribus distinxit, separavitque secundum genera greges ovium a gregibus hoedorum, et secundum qualitatem, ut unicolores a grege sparsi velleris, et secundum aetatem, ut anniculos a maturioribus, et commissuras certis temporibus faciendas intellexit.
Nomen fratris ejus Tubal [Iubal], pater canentium in cithara, et organo. Non instrumentorum quidem, quae longe post inventa fuerunt, sed inventor fuit musicae, id est consonantiarum, ut labor pastoralis quasi in delicias verteretur. Et quia audierat Adam prophetasse de duobus judiciis, ne periret ars inventa, scripsit eam in duabus columnis, in qualibet totam, ut dicit Josephus, una marmorea, altera latericia, quarum altera non diluetur diluvio, altera non solveretur incendio. Marmoream dicit Josephus adhuc esset in terra Syriaca.
Sella genuit Tubalcain, qui ferrariam artem primus invenit, res bellicas prudenter exercuit, sculpturas operum in metallis in libidinem oculorum fabricavit. Quo fabricante Tubal, de quo dictum est, sono metallorum delectatus, ex ponderibus eorum proportiones, et consonantias eorum, quae ex eis nascuntur excogitavit, quam inventionem Graeci Pythagorae attribuunt fabulose, sicut et ex opere fructicum excogitavit operari, id est sculpere in metallis. Cum enim fructices incendisset in pascuis, venae metallorum fluxerunt in rivulos, et sublatae laminae figuras locorum in quibus jacuerant, referebant.
Soror vero Tubalcain, Noema, quae invenit artem variae texturae ...

Da qui, che Iubal inventasse la musica sulla base del suono dei martelli del fratellastro diventa opinione diffusa, e numerose sono le immagini che ricordano l'episodio. Alcune di queste sono state individuate da C.J. Verduin in vari codici dello Speculum Humanae Salvationis, testo didattico-devozionale diffusosi nel basso medioevo e frequentemente ricco d'immagini.
In questa immagine le attività dei due fratelli sono riprodotte insieme ma non c'è una reale dipendenza fra i martelli e la musica (Iubal ha in mano un salterio). In alto si legge: «Tubalcain inventor artis ferrarie – Jubal melodiarum inventor».
XIV sec. (seconda metà); Vienna, Bibl. Naz., Cod. Nr. S.N. 2612, f. 25v.
Quest'altra sembra invece più esplicita: Iubal (curiosamente con una corona in testa) sembra cantare (con tanto di musica scritta) al suono dei martelli di Tubalkain.
XV sec. (prima metà); Copenhagen, Bibl. reale danese, Gl. Kgl. Saml. 80 2o, f. 47v.
E così anche questa.
XV sec. (prima metà); Copenhagen, Bibl. reale danese, Gl. Kgl. Saml. 79 2o, f. 55r.
Qui si ritrova Iubal con in mano un salterio. Nella scritta. «Filii Lamech melodiam malleis invenerunt».
XV sec.; The Hague, Bibl. naz., MMW, 10 B34, f. 23v.
«Isti sunt inventores artis ferrarie .?. melodiorum».
XV sec.; The Hague, Bibl. naz., MMW, 10 C23, f. 26v.

La massoneria

Anche la massoneria rimanda a questo mito per spiegare la sua origine.
La massoneria, prima di diventare un'associazione esoterica, incarnava in sé il valore elitario della conoscenza. I suoi membri erano 'iniziati' a un sapere speculativo, ovvero matematico, detenuto da pochi e non divulgato. I massoni erano in origine "liberi muratori", nel senso che conoscevano le tecniche della muratoria, ovverano erano ingenieri e architetti.
I primissimi testi a cui rimanda la tradizione massonica pongono la geometria a fondamento di tutte le arti e precursore della geometria proprio Iabal, il primogenito di Lamech.
Uno dei più importanti testi antichi della massoneria è il manoscritto Cook, redatto verso il 1425 in inglese antico e fu alla base delle Costituzioni massoniche settecentesche. Vi si narra dell'invenzione mitica della geometria (e delle altre arti), precedente al diluvio e sopravvista ad esso.

Il figlio diretto della stirpe di Adamo, discendente delle sette generazioni di Adamo, prima del Diluvio, fu un uomo di nome Lameth il quale ebbe due mogli; la prima Ada ebbe due figli: uno chiamato Iabal e l'altro Iubal. Il più grande, Iabal, fu il primo fondatore della geometria e muratoria e costruì case ed è nominato nella Bibbia «pater habitancium in tentoriis atque pastorum», cioè padre di uomini che vivono in tende, cioè case ...

In effetti Iabal è ricordato nella bibblia come padre della pastoriazia, ma il Cook, spiega poco oltre perché questo lo rente competente in questioni di geometria:

Il Maestro delle Storie, Beda, De imagine mundi, il Polycronicon e molti altri dicono che egli [Iabal] fece per primo la ripartizione della terra in modo che ogni uomo potesse individuare il suo campo e il suo lavoro. E divise anche greggi e pecore perciò possiamo dire che egli fu il primo fondatore di quella scienza.

Le fonti a cui fa riferimento il ms. sono tutti scritti inglesi: il «Magister historiarum» è quasi certamente il Comestor dell'Historia scholastica sopra citata; quindi il Venerabile Beda (672-735); Onorio di Autun, (XII sec.) poligrafo medievale, originario di Canterbury, autore di De imagine mundi; e il Polycronicon di Ranulfo Higden (ca. 1300-1360).
Ma il passo più interessante è proprio quello che segue e che conferma l'importanza di Isidoro nell'origine del rapporto fra Iubal e Pitagora:

E suo fratello Iubal o Tubal fu il fondatore della musica e del canto, e così Pitagora come afferma il Polycronicon e lo stesso Isidoro nelle sue Ethimologies: nel i [iii] libro egli dice che fu il primo fondatore della musica e del canto, dell’organo e della tromba ed egli trovò la scienza del suono dalla battitura dei metalli grazie a suo fratello Iubalcain [Tubalcain] ...

Voi comprenderete che questo figlio Tubalcain fu il fondatore dell'arte del fabbro e di tutte le arti del metallo, cioè del ferro, oro e argento, come dicono alcuni dottori, e sua sorella Naamah fu la fondatrice dell'arte della tessitura ...

A questo punto il ms. Cook spiega perché queste 'competenze' (condannate da Dio, in quanto generate da Caino), siano potute sopravvivere al Diluvio, ovvero adottando un espediente da massone.

E questi tre [quattro] fratelli sapevano che Dio si sarebbe vendicato del peccato o col fuoco o con l'acqua ed essi posero la massima cura per salvare le scienze che avevano trovato e si consigliarono fra loro; e con i loro ingegni, dissero che c'erano due tipi di pietra di tale qualità che la prima non sarebbe mai bruciata e quella pietra è chiamata marmo e che l'altra pietra non sarebbe mai affondata e quella pietra è chiamata mattone (laterus). E perciò essi idearono di scrivere tutte le scienze che avevano trovato in queste due pietre, così che se Dio si fosse vendicato con il fuoco il marmo non sarebbe bruciato e se Dio si fosse vendicato con l'acqua l'altra pietra non sarebbe affondata. E perciò pregarono il fratello più grande, Iabal, di fare due colonne con queste due pietre, cioè marmo e mattone e d'incidere nei due pilastri tutte le scienze e le arti che essi avevano trovato ...

Anche in questo caso l'origine del mito risale a Giuseppe Flavio:

Essi [i figli di Set] furono gl’inventori di quella particolare specie di sapienza che riguarda i corpi celesti e il loro ordine. E affinché le loro invenzioni non andassero perdute prima che fossero abbastanza note, in base alla predizione di Adamo secondo cui il mondo doveva essere distrutto una prima volta dal fuoco e una seconda volta dalla violenza e dalla massa dell’acque, essi costruirono due pilastri: uno di mattoni e l’altro di pietra. Essi incisero su entrambi le loro scoperte, in modo che se il pilastro di mattoni fosse distrutto dall’inondazione, quello di pietra potesse rimanere… [Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, I/2.8]

E tuttavia il manoscritto Cook recupera di nuovo Pitagora (ed Ermete) quali scopritori della verità incisa sulle colonne. Il ms. conclude quindi il passo circa le origini della massoneria così:

E dopo molti anni dal Diluvio, come narra la Cronaca, questi due pilastri (colonne) furono ritrovati e, come dice il Polycronicon, un grande dotto chiamato Pitagora ne trovò uno ed Hermes, il filosofo, trovò l'altro ed essi insegnarono le scienze che trovarono scritte in essi.

Una tradizione più recente fa risalire la nascita della massoneria a Hiram, il re di Tiro che costruì il tempio di Salomone.