Il dolore |
L'attenzione al valore espressivo della musica si afferma
contemporaneamente alla nascita del melodramma (1600). Il significato
'affettivo' di ogni gesto musicale meglio può essere enfatizzato da
procedimenti propri della retorica.
La musica a parte i significati
riconosciuti e condivisi dal contesto culturale riesce a esprimere
affetti molto generali di gioia o dolore sfruttando la natura vibrante propria
del suono: se la vibrazione è più rapida (suono acuto) o il tempo
accelerato (ritmo rapido) si ha una condizioni di tensione, viceversa se
la vibrazione è più rallentata (suono grave) o il tempo
tranquillo (ritmo lento) si ha una condizione di abbandono. Il dirigersi verso l'uno o l'altro estremo (tensione o abbandono) produce nell'ascoltatore una condizione di empatia che riconosce come allegria o tristezza. Le formule retoriche utili a individuare un affetto altro non fanno che individuare una modalità per manifestare una condizione di tensione o riposo. È il contesto in cui si inserisce la formula retorica che determina la tipologia espressiva e le varie sfumature dell'affetto. Nell'ambito di affetti che l'antichità avrebbe collegato alla terra, all'umor nero o malinconico (tristezza, dolore) possono essere sfruttate quasi tutte le formule retoriche: Catabasi Movimento verso il basso. In genere utilizzata per rappresentare la malinconia. Ravel, Pavane pour une infante défunte La progressione discendente del tema è un esempio di catabasi che unita al modo maggiore rende l'innocenza della giovinezza dell'infanta.Anabasi L'opposto: movimento verso l'alto. Nelle rappresentazioni del dolore e in genere utilizzato per mostrare lo sforzo di reazione. In genere è sempre seguito da una catabasi in questo modo ancora più evidente. Mozart, Rondo in la minore Mutatio toni - Metabole La mutazioni armoniche indirizzano verso affetti dolorosi quando il passaggio da una griglia armonica a un altra è percepito come un allentamento della tensione armonica. Sibelius, Valse triste Repetitio - Epanalessi - Geminatio - Iteratio - Palillogia Sono tutte formule di di reiterazione: servono a rapprentare dolore o tristezza quando messe in condizione di restituire l'ossessività rituale di un movimento ripetuto inutilmente (tipico delle condizioni di angoscia). Chopin, Preludio in mi monore, op. 28 n. 4 Climax - Auxesis - Gradatio Gradule fase di accumolo di energia che sfocia in un punto culminante. Esempio: Verdi, Tuba mirumdal Requiem Passus duriusculus Salto melodico difficile, scomodo o pericoloso. Restituisce un momento di tensione o disagio. Handel, Se pietà di me non senti (aria di Cleopatra) dal Giulio Cesare Circulatio Illustra l'idea di circolarità, come simbolo (la perfezione, Dio) o come azione (movimento, vita). Rossini, Stabat mater, introduzione La circulatio con cui esordiscono gli archi esprime una vitalità che meglio accoglie la fisicità del dolore della mater. Rossini, Guglielmo Tell, finale Condizione opposta: la circulatio quasi si trasforma in abbellimento (gruppetto) la cui reiterazione, accompagnata al movimento di ascesi, restituisce l'idea della perfezione divina.Formule retoriche che imitano il linguaggio: Exclamatio - Ecfonesi Enfasi propria di un'esclamazione. Suspiratio Pausa improvvisa che rimanda al riprendere fiato. Abruptio - Apocope Interruzione improvvisa della frase. Purcell, When I am laid (aria di Didone) dal Dido and Aeneas Monteverdi, Lamento di Arianna |