Notazione
La fase pre-mensurale: i primi quattro secoli (800-1200)
Esteso fra Carlo Magno e la Scuola di Notre Dame è il periodo che corrisponde grosso modo allo sviluppo della scrittura carolina (che nell'ultimo secolo darà segnali di stilizzazione gotica).
Caratteristiche:
assestamento del repertorio liturgico (su cui prolifererà la
pratica del tropo)
definizione del sistema teorico sistema
modale
formazione di una notazione in grado di identificare le
altezze su una scala diatonica
Premesse
Quattro secoli di notazione mensurale (1200-1600)
Anche questa scheda abbraccia grosso modo un arco di quattro secoli, corrispondente allo sviluppo della notazione musicale prima dell'uso del sistema moderno (che tuttavia preserverà elementi più o meno riconoscibili della notazione mensurale ancora fino al Settecento).
Il periodo contempla l'intero excursus della polifonia medioevale e rinascimentale. La musica sopravvissuta, oltre a quella liturgica, è soprattutto polifonica perché è l'unica ad essere scritta (in una prima fase la scrittura è una necessità, poi contribuirà a sancire la nobiltà della polifonia), ma la musica di quei secoli era in gran parte monodica e improvvisata su strumenti (rimangono i testi e poche cronache, pochissima la musica).
Il sorgere della notazione mensurale (e il suo successivo sviluppo) si colloca soprattutto nel nord della Francia, dove più che altrove si esprime la cultura propria dei grandi centri urbani. Prerogative:
fiducia nella ragione fondazione di università e rinnovato
aristotelismo
benessere delle grandi città crescita
demografica e scambi commerciali
Inoltre, laddove il re «cristianissimo» di Francia non entra in contrapposizione con la Chiesa (diversamente dai territori dell'Impero), la sinergia fra ragione e teologia produce la più alta manifestazione artistica medioevale, il gotico, la cui produzione architettonica è quella più rappresentativa proprio perché espressione dell'urbanitas (tecnica, professionalità e ricchezza) che si andava formando, unita ad una forte aspirazione al trascendente.
La notazione è prima nera (Medioevo) e poi bianca (Rinascimento). La fase della notazione nera può essere ulteriormente suddivisa fra una prima scrittura preferibilmente ortogonale (notazione quadrata) e una successiva più stretta e aguzza (ars nova). I tre periodi durano tutti più o meno un secolo e mezzo:
![]() |
1150-1300 Notazione quadrata |
![]() |
1300-1450 Notazione dell'ars nova |
![]() |
1450-1600 Notazione bianca |
La distinzione non è solo estetica: modi diversi di scrittura denunciano condizioni storiche e culturali diverse. Il primo momento, in cui la notazione cerca se stessa, è segnato da grande fiducia in Dio e nella ragione (e l'essenzialità del tratto va in questa direzione). Il secondo, pervaso da profonde crisi sociali, dubita dell'uomo e rivolge tutte le sue attenzioni a Dio (il segno aguzzo è aspirazione alla trascendenza). Il terzo (Rinascimento) ritrova l'entusiasmo nell'humanitas del sapere (e qui le note bianche sembrano testimoniare una ritrovata serenità).